Rosati (Arsial): superare il consumismo per ridare valore al cibo

Intervento al dibattito organizzato da Greenaccordo

DIC 4, 2018 -

Milano, 4 dic. (askanews) – “Le strategie di alcune corporation mondiali del cibo e un certo tipo di assetto capitalistico hanno prodotto un percorso di omologazione che annulla le differenze e hanno prodotto una massificazione dei consumi snaturando il valore del cibo”. A denunciarlo è Antonio Rosati, presidente di Arsial (Agenzia regionale per lo Sviluppo e Innovazione dell’Agricoltura del Lazio) intervenuto al convegno “Attorno al cibo per costruire dialogo, incontro, confronto e pace” organizzato a Roma in collaborazione con l’associazione di giornalismo ambientale Greenaccord Onlus.

“Per fortuna da un decennio si sta diffondendo una nuova consapevolezza sull’importanza del cibo”, aggiunge Rosati che vede in questa consapevolezza una tendenza che va aiutata in un modo ben preciso: difendendo il reddito degli agricoltori. “La grande sfida della sostenibilità ambientale passa per gli uomini che stanno materialmente sulle terre – dice- Questo vuol dire consentirgli di vivere. Un discorso che vale per l’Italia ma anche per il resto del mondo. Dobbiamo imparare a mangiare di prossimità, con meno chimica, leggere le etichette, essere soggetti attivi. Scegliere cosa mangiare ogni giorno è un gesto politico che può aiutare a costruire un nuovo ordine sociale”.

In tal senso essenziale il ruolo delle istituzioni pubbliche del territorio: “Essenziale fare politiche concrete per la difesa del reddito degli agricoltori, per diffondere i mercati contadini – conclude – E poi mano tesa per distribuire terre pubbliche, dando opportunità ai ragazzi per entrare in questa filiera, diffondere nell’opinione pubblica la consapevolezza che la possibilità di un mondo diverso passa per un cibo coltivato e consumato in un modo diverso”.