Istat, lavoratori a Camere:stoppate Blangiardo,fa uso distorto dati

Assemblea invia dossier alle commissioni Affari costituzionali

NOV 28, 2018 -

Roma, 28 nov. (askanews) – Un dossier dal titolo inequivocabile: “Appunti sull’uso distorto dei dati in ambito socio-demografico”. A scriverlo e inviarlo alle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato, i lavoratori dell’Istat fortemente preoccupati per la designazione da parte del governo di Gian Carlo Blangiardo a presidente dell’Istituto. E’ la prima volta che c’è una simile presa di posizione, che le Rsu Istat, su mandato dell’Assemblea dei lavoratori, argomentano con una serie di dichiarazioni rilasciate dal demografo cattolico voluto dalla Lega e la cui nomina deve ora superare il parere delle commissioni competenti che deve essere espresso a maggioranza dei due terzi. In gioco, per i lavoratori, c’è “l’indipendenza, l’imparzialità e la credibilità del principale produttore di statistiche ufficiali del Paese”.

Oggi le due commissioni hanno incardinato la proposta di nomina e presto ci sarà un’audizione congiunta per ascoltare Blangiardo. L’assemblea dei lavoratori dell’Istat si è rivolta direttamente a deputati e senatori affinché riflettano sulle ricadute di questa scelta. La maggioranza qualificata richiesta sarà uno scoglio per il governo giallo-verde se non potrà far ricorso ai voti di Forza Italia, che ancora non ha sciolto la riserva. I tempi per il parere non sono perentori (il termine per l’espressione del parere scadrà il 3 dicembre, ma è prorogabile di dieci giorni) e il parere è vincolante per il governo che, in caso di bocciatura, può decidere se reiterare la nomina o meno e tutto ricomincerebbe da capo, come ha dimostrato il precedente che ha riguardato Pier Carlo Padoan la cui designazione si è trascinata per mesi.

Nel dossier dell’assemblea dei lavoratori Istat si riportano dichiarazioni di Blangiardo su temi di strettissima attualità che vedono il demografo partecipare “attivamente ad iniziative pubbliche della Lega” alcune rilasciate “anche a procedura di nomina già avviata” e che vanno dalla “speranza di vita” che inizierebbe, secondo il professore, dal “concepimento” alla “altalena della mortalità”, agli studi sulle migrazioni su cui Blangiardo ha scritto anni fa un libello: “Immigrazione. La grande farsa umanitaria”.

In una lettera, il ministro per la pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, spiega la sua scelta proprio citando “l’esperienza maturata anche su temi di stretta attualità politica, come attestante dalle numerose pubblicazioni in materia di immigrazione”.

Tornando al dossier, nel 2013 Blangiardo esprime su Avvenire la sua posizione sulla speranza di vita che dovrebbe iniziare, secondo lui, a partire dal concepimento e che “aiuterebbe a interpretare le dinamiche in atto con doveroso realismo”. Per i lavoratori dell’Istat questa posizione rivela la “condanna” del diritto delle donne a decidere se portare avanti una gravidanza e fa riferimento ad un “utilizzo di un ‘usuale’ indicatore da calcolare al concepimento” che “in ambito internazionale non è contemplato né utilizzato”. L’indicatore peraltro, si fa notare inoltre, “è anche inadeguato e non pertinente” perché “mischia due fenomeni, la mortalità dopo la nascita e la mortalità intrauterina, completamente diversi e per ciascuno dei quali esistono indicatori specifici che danno informazioni a riguardo”.

Sul tema del picco della mortalità della popolazione, i lavoratori accusano Blangiardo di fare “paragoni sensazionalistici che non si confanno ad uno studioso autorevole e indipendente” che celano i riscontri a livello internazionale “per veicolare la propria lettura distorta”.

C’è poi il tema immigrazione, su cui Blangiardo si è espresso anche pochi giorni fa partecipando, senza imbarazzo, all’iniziativa della scuola di formazione politica del Carroccio. In un passaggio della sua relazione ha parlato, tra l’altro, dei “poveri bambini che non possono andare in gita scolastica perché sono stranieri…beh i poveri bambini che sono diventati italiani, ma semplicemente perché il papà e la mamma diventavano italiani, sono 70mila nel 2016, non quattro gatti” e ha sostenuto che l’Italia è “il primo paese in Europa per numero di concessioni di cittadinanza”. Un assunto semplicemente “falso”, si legge nel dossier che fa il confronto con gli altri Paesi.

L’iter delle due commissioni sulla nomina di Blangiardo è stato avviato oggi e sul loro tavolo senatori e deputati troveranno anche l’appello dei lavoratori che già nei giorni scorsi aveva chiesto ai membri delle commissioni parlamentari e al Presidente della Repubblica di respingere la proposta di nomina avanzata dal Consiglio dei Ministri.