Cibo e sostenibilità, le città in prima fila: bene Milano

Al Forum della Fondazione Barilla lo studio "Cibo e Città"

NOV 28, 2018 -

Milano, 28 nov. (askanews) – La fame, che nel mondo colpisce 821 milioni di persone (+4,6% rispetto al 2017, fonte FAO), è un problema che sta “contagiando” ormai anche le grandi città, dove oggi vive il 50% della popolazione e dove – si stima – entro il 2050 si arriverà a contarne l’80%. I grandi centri abitati già oggi si trovano a fronteggiare una vera e propria crisi alimentare, legata all’accesso al cibo e al suo spreco. Insieme alla crescita della popolazione, quindi, si considera che crescerà anche la richiesta di cibo. Purtroppo, però, con gli attuali sistemi alimentari si rischia di non poter soddisfare questa richiesta. Intanto a Sydney ci sono, già oggi, 17 mila persone (l’8,5% dell’intera popolazione) che non possono permettersi di acquistare cibo.

Ma cosa stanno facendo le grandi città per rispondere a questa emergenza? A Seoul sono stati investiti oltre 2 miliardi e mezzo di dollari per garantire alle fasce più povere della popolazione pasti sani e bilanciati nelle mense delle scuole dell’obbligo. A Milano, invece, è lotta aperta allo spreco alimentare visto che abitudini di acquisto e consumo sbagliate delle famiglie contribuiscono per oltre il 40% alle eccedenze alimentari. Sono alcune delle evidenze emerse dallo studio “Cibo e Città – Il ruolo delle città nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”, realizzato da Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition (BCFN) con il Comune di Milano tramite l’Ufficio della Food Policy e il Segretariato MUFPP (Milan Urban Food Policy Pact) e presentato al nono Forum Internazionale su Alimentazione e Nutrizione che si è tenuto oggi presso il Pirelli HangarBicocca.

Lo studio è stato realizzato con la collaborazione di esperti internazionali e responsabili delle varie municipalità. Fotografa lo stato dell’arte di alcune delle maggiori città, suggerendo possibili soluzioni da applicare a livello globale per il raggiungimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile promossi dall’ONU nell’Agenda 2030. Le città prese in esame sono New York, Rio de Janeiro, Milano, Ouagadougou, Tel Aviv, Seul e Sydney, centri strategici che stanno guardando al cibo in un’ottica sostenibile, cercando di intervenire su alcuni dei problemi più comuni per risolverli. “Il cibo e il modo in cui lo produciamo e consumiamo hanno un impatto diretto sui cambiamenti climatici e oggi urge più che mai un nuovo approccio al suo consumo e alla sua produzione sostenibile. Lo studio “Cibo e Città” è nato per fornire a leader e responsabili politici, ma anche a professionisti delle imprese, della società civile e delle organizzazioni internazionali, raccomandazioni utili ad attuare il cambiamento necessario per trasformare il sistema alimentare. Le città devono assumere un ruolo centrale nell’orientare le abitudini di tutti: scambiandosi informazioni e best practice; coinvolgendo i cittadini nei processi decisionali; sviluppando benchmark per monitorare i progressi; creando e implementando soluzioni concrete per ridurre le emissioni di carbonio e aumentare la resilienza della comunità. È proprio questo scambio a livello globale che abbiamo voluto favorire con questo studio”, ha dichiarato Marta Antonelli, Responsabile del Programma di Ricerca della Fondazione Barilla. Il Comune di Milano sta promuovendo dal 2014 una politica alimentare della città “abbiamo elaborato un percorso di ricerca per studiare il Sistema Alimentare di Milano ed attivato una consultazione pubblica con la cittadinanza, le imprese e società pubbliche, i centri di ricerca e le associazioni per capire quali obiettivi fossero più adatti a Milano”, aggiunge Anna Scavuzzo, Vicesindaco di Milano delegata per la Food Policy. “Con questo approccio abbiamo definito 5 priorità votate dal Consiglio Comunale che dal 2016 stiamo implementando con un ufficio dedicato e con il supporto metodologico della Fondazione Cariplo”. Milano ha inoltre guidato la costituzione di un patto tra sindaci di tutto il mondo. “Sono ad oggi 179 le città che hanno aderito al Milan Urban Food Policy Pact, il patto che abbiamo promosso sui sistemi alimentari sostenibili, suggerendo 37 azioni per guidare l’azione delle città aderenti. A 3 anni da Expo ne rappresenta una delle più dinamiche eredità” ha concluso Anna Scavuzzo.