Manovra, Motus-E: disattesi gli impegni su mobilità elettrica

L'associazione: "Basterebbe un po' di coraggio in più"

NOV 27, 2018 -

Roma, 27 nov. (askanews) – Sulle misure per favorire lo sviluppo della mobilità elettrica la manovra finanziaria arrivata in Parlamento “ha disatteso gli annunci degli scorsi mesi. Alla prova dei fatti, il disegno di legge sul bilancio è carente sia per quanto riguarda il tema delle infrastrutture di ricarica, sia per il tema incentivi auto. In questo modo, lo svecchiamento del parco trasporti circolante in Italia resta un miraggio e la riduzione delle emissioni inquinanti un obiettivo difficilmente raggiungibile”. E’ quanto afferma in una nota Motus-E, associazione costituita da operatori industriali, mondo accademico e associazionismo ambientale e consumeristico con l’obiettivo di accelerare lo sviluppo della mobilità elettrica in Italia.

“Il Contratto per il Governo del Cambiamento sembrava aprire uno spiraglio di speranza – ricorda l’associazione -. Il programma sui trasporti suonava ambizioso: ‘avviare un percorso finalizzato alla progressiva riduzione dell’utilizzo di autoveicoli con motori alimentati a diesel e benzina, al fine di ridurre il numero di veicoli inquinanti’. Le successive dichiarazioni del ministro Di Maio sul ‘milione di auto elettriche entro il 2022’, autorizzavano fiducia nel cambiamento dichiarato e legittimavano la speranza nello sviluppo capillare di una rete di infrastrutture per la ricarica. La recente presentazione della Finanziaria, invece, ha sorpreso per la mancanza di qualunque riferimento alla mobilità elettrica. Questo mentre – nei giorni immediatamente successivi l’arrivo in Parlamento del testo – altri importanti esponenti del Governo come il ministro dell’Ambiente Costa e il sottosegretario Dell’Orco hanno nuovamente parlato in maniera esplicita di ‘risorse economiche e incentivi per il cambio dell’auto’ e di sostenere un ‘percorso di incentivazione bonus malus offrendo la possibilità di far pagare meno a chi inquina meno’. Ora la legge Finanziaria è in discussione e gli emendamenti che dovrebbero fungere da volano all’ecosistema della nuova mobilità cadono ad uno ad uno”.

“Eppure basterebbe poco – afferma ancora Motus-E -: la grande disparità di numeri tra i mezzi inquinanti e l’attuale mercato di veicoli elettrici fa sì che basterebbero piccolissimi malus o riduzione degli incentivi per chi inquina per generare notevoli bonus di supporto allo sviluppo di mezzi ad impatto zero. Sono sul tavolo anche proposte di riduzione fiscale (eco-bonus) per gli investimenti in infrastrutture o acquisto di mezzi elettrici, magari eliminando quelli relativi a sistemi oggettivamente dannosi. La possibilità di cessione degli eco-bonus innescherebbe inoltre un circuito virtuoso di mercato, con effetti benefici anche sul gettito Iva dei nuovi investimenti o acquisti di mezzi elettrici. Basterebbe dunque un po’ di coraggio in più, per passare dalle dichiarazioni ai fatti e far partire un capitolo nuovo della politica industriale del nostro Paese”.