Manovra, Di Maio: Ue fa muro di gomma, ma noi restiamo compatti

Establishment europeo è contro Reddito cittadinanza e Quota 100

NOV 20, 2018 -

Roma, 20 nov. (askanews) – Alla vigilia del verdetto della Commissione europea sulla manovra, il vicepremier Luigi Di Maio punta il dito contro “l’establishment” europeo, che si oppone alle misure volute dal governo e imputando al suo atteggiamento la responsabilità delle tensioni che continuano ad accumularsi sui titoli di Stato italiani, che si evidenziano con il rialzo degli spread. “In questi giorni si sta pagando sicuramente il fatto che l’Ue si stia comportando da muro di gomma con l’Italia””, ha detto intervenendo a Radio Anch’io, su Radio 1 Rai. Ma il governo resta “compatto” e il deficit 2019 resterà fissato al 2,4 per cento, limite, ribadisce, che comunque non si intende oltrepassare.

“Io vorrei spostare il punto della discussione. Non è una battaglia tra il governo Italiano e l’Unione europea. Qui c’è un establishment europeo da una parte e dell’altra – ha detto l’esponente pentastellato – ci stanno Quota 100, Reddito di cittadinanza, pensione di cittadinanza e l’Ires che si abbassa per le aziende che assumono e fanno investimenti”.

“Noi questi provvedimenti li vogliamo portare a casa. C’è gente che deve andare in pensione per liberare posto ai più giovani”. E “alla fine” le tensioni con l’Ue “in questo momento pongono i mercati in questa posizione di ‘stiamo a guardare e vediamo come finisce questa vicenda’”.

“Io non lo so che cosa deciderà la Commissione europea. Una cosa però deve esser certa: se si aprono al dialogo con noi, una soluzione, che non preveda però l’eliminazione delle misure in legge di Bilancio la troviamo. Sui tagli agli sprechi più grandi, sulla dismissione di immobili pubblici – ha deto Di maio – si può fare”.

“Se invece la linea della Unione europea è ‘facciamola pagare all’Italia perché ha osato superare dei margini per aiutare gli italiani’, allora io non possono che andare avanti”. E se l’Ue è compatta “anche noi siamo compatti, e gli italiani con noi”.

“Noi ci stiamo impegnando per la prima volta nella storia a prevedere 2,4 di deficit e non di più, negli anni scorsi la toto truffa era che a inizio anno” si diceva una cifra che poi si sforava. “Noi siamo molto onesti stiamo dicendo che si parte dal 2,4 e si arriva al 2,4”. Su questo livello di deficit non si torna indietro mentre “possiamo dire che ci sono tante spese da tagliare”, ha concluso Di Maio.