Pensioni, Boeri: con quota 100 i conti non tornano

La dotazione piatta non è supportata da alcuna simulazione

NOV 19, 2018 -

Roma, 19 nov. (askanews) – “In tutti gli scenari con 62 anni di vecchiaia e 38 di anzianità contributiva viene fuori una crescita della spesa nel tempo. L’idea di una dotazione piatta e costante a sette miliardi l’anno non è minimamente supportata da alcuna delle simulazioni che ci hanno chiesto. Ma quando ho sollevato il problema, ho avuto solo aggressioni verbali e tentativi di screditarmi. A questo punto non vorrei si arrivasse a soluzioni incompatibili con le risorse accantonate. Noi all’Inps per primi ci troveremmo in una posizione difficile”. E’ quanto afferma il presidente dell’Inps Tito Boeri in una intervista al Corriere della Sera nella quale ribadisce che quota 100 per le pensioni comporta una lievitazione della spesa nei prossimi anni.

Boeri auspica che non si arrivi “a soluzioni incompatibili con le risorse accantonate. Noi all’Inps per primi ci troveremmo in una posizione difficile”. Il presidente Inps indica che “il testo della norma contiene due termini pericolosi. Si parla di limiti di spesa e monitoraggio. Fa pensare a un meccanismo come quello delle salvaguardie, in cui noi monitoriamo la spesa e quando si arriva al limite delle risorse possono accedere alle pensioni solo coloro il cui diritto viene certificato da noi. Ma in passato lo si è fatto solo per deroghe limitate e a fronte di leggi che ponevano soglie sulle platee di beneficiari. Sottoporre alla logica del rubinetto dei requisiti previdenziali che danno luogo a diritti soggettivi alla pensione è qualcosa di mai visto”.