Al via le prime aziende certificate per parità genere in Italia

Ria Grant Thornton partner tecnico per la rilevazione dei dati

NOV 14, 2018 -

Roma, 14 nov. (askanews) – Il pieno rispetto dell’equità remunerativa, un’equilibrata percentuale di donne dirigenti in azienda, pratiche aziendali per la gestione della gender diversity e per la tutela della maternità. Sono questi i principi che hanno fatto guadagnare alle quattro eccellenze – cameo, Grenke Locazione, Ales Groupe (brand Lierac, Phyto e Jowaé) e Biogen – la prima Certificazione della Parità di Genere di Winning Women Institute. Una società impegnata nella diffusione del principio della gender equality all’interno del mondo del lavoro.

“Un bollino di ‘qualità’ che viene rilasciato solo alle aziende che rispettano indicatori molto stringenti sulle pari opportunità e che rappresenta un ulteriore vantaggio competitivo nei confronti dei clienti, dipendenti e fornitori”, dichiara Enrico Gambardella, Presidente di Winning Women Institute.

“Come Ria Grant Thornton siamo onorati di essere stati scelti da Winning Women Institute come società partner tecnico per la rilevazione dei dati delle aziende innovative che si sottopongo a valutazione”- continua Angelo Giacometti, partner di Ria Grant Thornton. “Grazie alla Winning Women Institute, assieme al lavoro dei nostri esperti, le società italiane e le multinazionali presenti in Italia hanno l’opportunità di misurarsi e certificarsi su tematiche chiave come l’equità remunerativa, un’equilibrata percentuale di donne dirigenti in azienda, pratiche aziendali per la gestione della gender diversity e la tutela della maternità, al fine di ottenere il cosiddetto Bollino Rosa. Si tratta di un riconoscimento etico che rappresenta un valore distintivo motivante per i dipendenti, i clienti, gli investitori, la comunità sociale dove l’azienda e le persone lavorano e vivono. Le società italiane e imprese multinazionali che si sono sottoposte a valutazione sono esempi di eccellenze che vogliono continuare ad investire sulle persone e sulla loro motivazione e soddisfazione professionale e personale”.

Secondo il report internazionale “Grant Thornton Women in business 2018” si stima che tre imprese su quattro nel mondo hanno almeno una donna nel senior management team mentre nel 2017 erano due su tre. La percentuale di donne in posizioni manageriali scende dal 25% al 24% mentre in Italia sale dal 27% al 34%, confermandosi tra i primi 10 paesi al mondo. Un business su tre a livello mondiale (33%) non ha donne in posizioni di leadership, in Italia si è fermi all’11% come percentuale delle signore con ruolo di amministratore delegato. Tra agli stati con più alta percentuale di signore con posizioni manageriali prima in classifica è la Russia (45%), a seguire le Filippine e Lituania a pari merito (39%). L’Italia (29%) è tra le prime 10 mentre a fondo della classifica si posizionano Giappone (7%), Germania (15%) e India (16%). Le donne in carriera percepiscono le competenze e le doti legate al concetto e modalità di leadership in modo differente rispetto agli uomini e il fattore del salario più adeguato rappresenta un elemento di motivazione rilevante per le donne manager, secondo i dati emersi dalla ricerca Grant Thornton.

In Europa si stima che una posizione di leadership su tre in azienda è ricoperta da una donna, con una retribuzione media inferiore del 23% rispetto ai colleghi uomini (Elaborazione Ria Grant Thornton su dati Istat 2017). In Italia ben 8 milioni sono le donne capofamiglia e 2,5 milioni le signore che portano a casa uno stipendio più alto del marito (Elaborazione Ria Grant Thornton su dati Istat 2017). In termini di condizioni di accesso al credito riservate alle imprenditrici e aspiranti tali, secondo stime Aidda, le donne hanno il 62,2% delle possibilità di veder rifiutata la propria richiesta di prestito (contro il 47% riservato ai colleghi maschi), nonostante risulti da uno studio effettuato nel 2013 da Banca di Italia che le donne siano molto più puntuali nella restituzione della somma prestata

“Il numero di donne in Grant Thornton in posizioni di ceo a livello mondiale sono aumentate negli ultimi 2 anni, con diverse nazioni dove le signore hanno un ruolo di vertice in un una posizione su due, ad esempio in Porto Rico, Colombia, Caraibi e nei paesi del Commonwealth” – conclude Maurizio Finicelli, partner di Ria Grant Thornton. “L’esperienza di revisione e consulenza del nostro network in 140 nazioni dimostra che spesso le imprese che hanno investito di più nel sostenere la carriera delle donne e in una maggiore presenza femminile sono poi quelle più innovative e competitive sui mercati. In Italia la nostra società è presente in 17 città con quasi 300 professionisti ed ha un numero di colleghe che è superiore a quello dei maschi”.