Il petrolio non arresta la caduta, quotazioni -30% in 12 giorni

Oggi tonfo di quasi il 7%

NOV 13, 2018 -

Roma, 13 nov. (askanews) – Non si arresta la caduta delle quotazioni del petrolio. Soltanto oggi l’oro nero accusa uno scivolone di quasi il 7%. Il Wti accusa un tonfo a poco oltre i 55 dollarial barile mentre il Brent arretra di 5 dollari a 65,03.

Il sell-ogg sul greggio continua e non mostra segnali di frenata. Un calo che si protrae da ben 12 sedute consecutive durante le quali le quotazioni mostrano un calo che sfiora il 30%. Era dagli anni ’80 che il petrolio non subiva una tale flessione dei prezzi.

Oggi ad alimentare la nuova ondata di vendite è stato il rapporto mensile Opec che segnala un rallentamento dei ritmi di crescita della domanda indicando un volume inferiore di 40mila barili al giorno rispetto all’ultima stima.

La caduta delle quotazioni del greggio condiziona anche i emrcati azionari, in particolare Wall Street con il Dow Jones in calo dello 0,40% mentre stazionario il Nasdaq. Tra gli analisti inizia a serpeggiare il timore che la fase negativa del petrolio sia un segnale sull’arrivo dei venti della recessione.

Tra i big del petrolio, l’Arabia Saudita ha annunciato un taglio alla produzione da 500mila barili al giorno da dicembre un taglio da parte dell’Opec di almeno un milione di barili. La pressione sulle quotazioni riflette anche il rally del dollaro negli ultimi giorni. Le fibrillazioni sui mercati alimentate dalla Brexit e dalla manovra italiana hanno spinto al rialzo il biglietto verde sull’euro che in in appena tre giorni è passato da 1,15 a 1,1220.