Trenord, Toninelli: ora più investimenti e lotta agli sprechi

"Voltiamo pagina, Fnm gestita da politica nel peggiore dei modi"

NOV 10, 2018 -

Roma, 10 nov. (askanews) – Per il futuro di Trenord ci saranno “più investimenti e lotta agli sprechi”. Lo afferma il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli, sottolineando che “mercoledì incontrerò il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, per discutere degli annosi problemi di Trenord e del rilancio del trasporto ferroviario lombardo. Da anni i pendolari della regione sono costretti a fare i conti con un servizio ferroviario scandaloso, mentre chi doveva intervenire non ha mai fatto nulla. Adesso, come ho già detto al governatore, bisogna voltare subito pagina”.

“Per prima cosa – spiega il ministro – ricorderò a Fontana che, dopo anni, Trenitalia sta tornando a investire in Trenord. L’indirizzo che ho dato da quando mi sono insediato, solo cinque mesi fa, è in netta controtendenza con il passato: è già arrivata la prima tranche di nove convogli per il 2018 per aumentare il parco treni di Trenord, un anticipo sulla fornitura di ulteriori 25 convogli previsti in consegna a partire da maggio 2019. Dopo anni, quindi, Trenitalia torna a investire sulle tratte lombarde”.

“Ribadirò – aggiunge Toninelli – che è nostra volontà dare una svolta alla governance di Trenord, sottraendola al controllo della politica che in questi anni l’ha trascinata nel baratro. Ferrovie Nord Milano, che detiene il 50% di Trenord, negli anni ha rappresentato il tipico esempio di società gestita dalla politica nel peggiore dei modi. Anche qui, in discontinuità con il passato, abbiamo nominato Andrea Franzoso, che negli anni si è distinto in Fnm per il suo coraggio e le sue denunce. Se chi ha controllato Fnm avesse ascoltato queste denunce, quasi certamente anche la situazione odierna di Trenord sarebbe diversa”.

“In termini di investimenti – conclude il ministero – ricorderò poi al presidente Fontana che Trenord nel 2016 ha chiuso il bilancio con più di 16 milioni di utile netto, ed è inammissibile che una società che eroga un servizio pubblico così indecente si preoccupi di staccare dividendi ai suoi soci, tra cui la Regione Lombardia, anzichè investire sull’acquisto di nuovi treni e sul personale”.