Le fondazioni bancarie: elemento di crescita, non solo del PIL

A Milano un convegno di AIAF e Intesa Sanpaolo

NOV 10, 2018 -

Milano, 10 nov. (askanews) – L’incremento del PIL è, ovviamente, l’obiettivo principale per l’economia italiana, ma per una crescita reale serve anche che crescano gli indicatori sociali di benessere della collettività. In questo senso le fondazioni bancarie giocano un ruolo importante: se ne è parlato a Milano in un incontro organizzato dall’Associazione Italiana per l’Analisi Finanziaria AIAF, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che ha ospitato l’evento.

A introdurre il quadro macroeconomico, il Capo economista di Intesa Sanpaolo, Gregorio De Felice. “Oggi – ha detto ad askanews – una caratteristica della crescita e dello sviluppo nei Paesi avanzati è quella che in molti casi, come per esempio gli Stati Uniti, è una crescita disuguale. E’ una crescita che vede una cattiva distribuzione della ricchezza, una forte differenza nei salari tra uomini e donne, che vede una bassa occupazione, scarsi livelli di scolarizzazione e quindi su questi temi del sociale e dell’etica credo che le fondazioni stiano già facendo molto per quanto riguarda il sostegno alle famiglie, alla formazione, per la capacità di fare crescere il capitale umano dell’Italia”.

Sul palco dell’evento, intitolato “La fondazione bancaria tra finanza e impegno sociale”, anche il presidente di AIAF, Alberto Borgia, al quale abbiamo chiesto cosa suggerirebbe di fare alle fondazioni per continuare a contribuire alla crescita. “Sicuramente – ci ha risposto – di continuare a fare il mestiere che hanno fatto finora: cioè tenere la barra dritta, di erogare i fondi che hanno erogato alla società civile, più di 22 miliardi nell’arco dell’ultimo decennio, quindi tenere la barra dritta e di fare in modo che il sistema trovi chi fa e non chi appare”.

Ospite principale della serata è stato però l’avvocato Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo e storica figura del mondo bancario del nostro Paese. “Le fondazioni, quelle più avvedute, quelle che sanno ciò che sta capitando – ha detto Guzzetti – cercano di trovare soluzioni che mantengano forte radicamento sul territorio, ma anche una consistenza e una consistenza e una stabilità alla loro cassa, magari sposandosi con altri gruppi bancari, per il futuro”.

Un futuro che, se vogliamo che sia di sviluppo complessivo, deve necessariamente tenere conto anche di elementi legati alla sfera socioculturale.