Bruxelles, 6 nov. (askanews) – Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha lasciato poco prima della conclusione la riunione del Consiglio Ecofin, a Bruxelles, senza rilasciare dichiarazioni e senza incontrare i giornalisti.
Al centro del dibattito dei ministri delle Finanze dell’Ue c’è stata la proposta una tassa europea sulle attività digitali dei giganti del web, su cui però non c’è l’accordo di tutti gli Stati membri. A volere la “web tax”, oltre alla Commissione europea che ha proposto una direttiva, è soprattutto la Francia, che vorrebbe una decisione entro la fine del 2018. Favorevoli, in linea di principio, sono anche altri 18 paesi fra cui Regno Unito, Italia e Spagna. La Germania, inizialmente favorevole, si è però espressa oggi contro la proposta specifica della Commissione.
Durante il dibattito è intervenuto anche il ministro Tria, che ha detto di sperare in un accordo entro la fine dell’anno, ma ha anche ricordato che l’Italia fa parte del club di paesi che hanno già adottato una web tax, ma ne ha sospeso l’attuazione in attesa dei risultati del negoziato sulla direttiva europea.
Nel frattempo, il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis ha avvertito che se il piano di Bilancio dell’Italia “non cambiasse materialmente dovremo riconsiderare le nostre conclusioni sulla procedura per deficit eccessivo”.
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