Commercialisti: da condono vantaggi per redditi oltre 75mila euro

Sconto del 56% rispetto a chi ha dichiarato regolarmente

OTT 17, 2018 -

Roma, 17 ott. (askanews) – Il condono mediante dichiarazione integrativa previsto dal decreto fiscale avvantaggia soprattutto i redditi oltre i 75.000 euro che potranno beneficiare di uno sconto del 56% rispetto alla tassazione ordinaria. E’ quanto emerge dai calcoli effettuati dal Consiglio nazionale dei commercialisti.

Per i redditi più bassi il vantaggio si riduce di molto. Sotto i 22.000 euro di reddito di partenza lo sconto scende a meno del 25% e tende ad azzerarsi dai 12.000 euro in giù.

“Il condono mediante dichiarazione integrativa e flat tax del 20% sostitutiva della ordinaria tassazione IRPEF e relative addizionali regionali e comunali, con limite massimo di emersione pari a 1/3 dell’imponibile già dichiarato e tetto massimo a 100.000 euro – spiegano i commercialisti – consente il massimo vantaggio fiscale ai contribuenti che fanno emergere redditi non dichiarati che si aggiungono a redditi già dichiarati per almeno 75.000”.

In questo caso, calcolano, sull’intero ammontare di reddito non dichiarato che viene fatto emergere “si ottiene uno sconto del 56% rispetto alla tassazione ordinaria che su quello stesso maggior reddito è stata applicata a chi lo ha dichiarato sin da subito. Ciò è dovuto alla differenza tra il 46% di tassazione ordinaria sui redditi eccedenti 75.000 euro (43% di IRPEF + 3% medio di addizionali regionali e comunali) e il 20% di flat tax sostitutiva”.

I commercialisti calcolano una serie di esempi per fasce di reddito. Chi ha dichiarato 50.000 euro e approfitta del condono per farne emergere ulteriori 15.000, ottiene uno sconto del 53% (pari a 3.300 euro) rispetto a chi ha dichiarato subito tutto il proprio reddito di 65.000.

Chi ha dichiarato 100.000 euro col condono può risparmiare 7.800 euro rispetto a chi ha dichiarato subito tutto il proprio reddito di 130.000. Risparmio che sale a 21.400 euro per chi ha dichiarato 300.000 euro e approfitta del condono rispetto a chi ha dichiarato subito tutto il proprio reddito di 390.000.

Sotto i 22.000 euro di reddito di partenza il meccanismo flat tax 20% vede più che dimezzato il vantaggio che passa da oltre il 50% a meno del 25%, per arrivare sostanzialmente ad azzerarsi dai 12.000 euro di reddito di partenza in giù.

“Non compete a noi commentare l’opportunità politica di fare o non fare un condono, non lo abbiamo mai fatto e mai lo faremo – spiega il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani – sul piano tecnico ci limitiamo a osservare la peculiarità della scelta di introdurne uno e al tempo stesso di accompagnarlo a paletti che ne disincentivano l’utilizzo. L’iter parlamentare del decreto potrebbe essere l’occasione giusta per qualche correttivo”.