Manovra:si lavora a pace fiscale, non c’è ancora accordo Lega-M5S

Siri rilancia vecchia proposta con scaglioni, fonti smentiscono

OTT 13, 2018 -

Roma, 13 ott. (askanews) – Si cerca ancora l’accordo fra le due anime del governo sulla pace fiscale. Il sottosegretario Armando Siri (fra gli esperti del Carroccio al lavoro sul pacchetto fiscale) ha rilanciato la sua vecchia proposta di legge di aggredire la massa di cartelle ancora in magazzino in Equitalia con diverse aliquote in relazione al reddito del debitore. Fonti di governo fanno sapere che questa ipotesi è una delle tante proposte sul tavolo, ma che non sarà quella su cui Lega e M5S si concentreranno per chiudere la partita.

D’altronde i Cinque Stelle hanno ribadito il loro ‘no’ a qualsiasi forma di condono, mentre la Lega continua a puntare sull’ipotesi di una ‘flat tax integrativa’ con un tetto tra i 200 e i 500mila euro. La soglia più alta sarebbe l’auspicio di Matteo Salvini, mentre i 200mila potrebbero rappresentare il possibile punto di ricaduta.

L’idea di Siri, che risale alla passata Legislatura e che ora è stata ripresentata alle Camere, aveva già suscitato non poche perplessità e una forte contrarietà nel M5S già al momento della firma del contratto di governo.

Siri propone una pace fiscale con tre scaglioni di pagamento al 6%, al 10% e al 25% a seconda della posizione patrimoniale e reddituale del contribuente che ne fa richiesta.