Ipsos: il 72% degli italiani attento alla sostenibilitĂ 

I dati di una ricerca Ipsos per il Salone della Csr

OTT 1, 2018 -

Milano, 1 ott. (askanews) – Italiani sempre più attenti e informati sulla sostenibilità, anche se ancora inquadrano in tema da una prospettiva prevalentemente ambientale. Il 72% degli italiani infatti si dichiara interessato alla sostenibilità, un numero in netta crescita rispetto al passato. Il 20% si definisce vero e proprio “sostenitore”, vale a dire che credono nella sostenibilità e nei suoi valori e agiscono di conseguenza, e il 50% si definisce aperto, mediamente informati e predisposti ad attivare comportamenti sostenibili. C’è poi un 13% di scettici, persone discretamente informate ma con scarsa attitudine a comportamenti sostenibili anche perché temono che l’enfasi su questi temi nasconda solo finalità commerciali; e infine un 17% di indifferenti, decisamente poco interessati all’argomento. E’ quanto è emerge dalla ricerca Ipsos realizzata in occasione del Salone della CSR e dell’innovazione sociale 2018, il più importante evento in Italia sulla corporate social responsibility che si svolge il 2 e il 3 ottobre, all’Università Bocconi di Milano.

“Prevale largamente nel campione un atteggiamento di grande adesione ai temi della sostenibilità – commenta Nando Pagnoncelli, presidente di IPSOS – anche se esiste una parte di scettici, preoccupati che la sostenibilità possa diventare un espediente di marketing, qualcosa di poco aderente alla realtà delle imprese. Come si fa a recuperarli? Senz’altro attraverso terze parti come gli enti certificatori esterni, considerati efficaci dal 42% del campione, o le associazioni di consumatori, ambientaliste o umanitarie, considerate efficaci dal 35% delle persone”.

“Ma è fondamentale – aggiunge Pagnoncelli – una grandissima trasparenza da parte delle imprese: i diversi strumenti di comunicazione come i siti internet o i bilanci di responsabilità sociale, per citare solo i più semplici, devono concorrere a rendere credibile l’impegno strategico verso la sostenibilità, che è importante oggi e soprattutto per il futuro delle aziende italiane”.

Ma se le imprese hanno un ruolo importante nella realizzazione di uno sviluppo sostenibile, altrettanto cruciale è il comportamento dei cittadini. La ricerca realizzata per Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale ha indagato cosa spinge le persone ad acquistare prodotti sostenibili ed evidenzia che il vero punto di svolta sta nella qualità. L’85% degli italiani considera infatti i prodotti sostenibili più innovativi e qualitativamente superiori e il 77% delle persone basa le sue scelte di acquisto sulla qualità, che significa origine delle materie, sostenibilità del packaging, attenzione alla filiera e alla produzione. Il desiderio di “consumare bene” è associato ad una crescente attenzione alla qualità e rappresenta il driver più pervasivo e duraturo nelle scelte verso prodotti sostenibili. Prodotti per i quali le persone sono disposte a spendere anche il 10% in più.

Il termine e l’impatto della CSR, la Corporate Social Responsibility, sono invece meno conosciuti dalle persone rispetto a sostenibilità. Solo l’11% sa bene di cosa si tratta, mentre il 40% la conosce a grandi linee e il 29% ne ha sentito parlare. Tuttavia 2 cittadini su 3 ritengono che la CSR dovrebbe guidare tutte le scelte aziendali nel futuro. Un impegno che è anche sinonimo di successo per le imprese: per il 68% della popolazione mondiale le aziende che avranno successo saranno quelle che daranno un contributo positivo alla società e il 64% degli italiani considerano la CSR come un driver di successo aziendale.

Una correlazione, quella fra sostenibilità e risultati economici complessivi, che è già evidente anche nel nostro Paese: fra le medie imprese industriali italiane che hanno investito nel green nel 2016, il 58% ha aumentato il fatturato, il 41% ha incrementato l’occupazione e il 49% ha visto aumentare l’export (dati Unioncamere e Symbola, Greenitaly 2017).