Ilva, Gozzi: rimpianto che non sia rimasta in mani italiane

Lo Stato incapace di fare imprenditore, disintegrati 4 mld euro

SET 25, 2018 -

Milano, 25 set. (askanews) – Un “rimpianto” per il fatto che l’Ilva di Taranto “non è rimasta in mani italiane, ma gli investimenti necessari non erano più alla nostra portata”. Così il presidente uscente di Federacciaio, Antonio Gozzi, ha commentato la cessione dell’Ilva agli indiani della ArcelorMittal.

Secondo Gozzi l’esperienza Ilva insegna che “lo Stato non è capace di fare l’imprenditore. Meglio tenerlo lontano dalle industrie, ogni volta che le tocca fa dei danni. La gestione pubblica ha disintegrato 4 miliardi di euro senza produrre risultati apprezzabili sotto il profilo industriale e ambientale”.

Quanto ai rapporti con Mittal e al possibile rientro dell’Ilva in Federacciai “non abbiamo avviato trattative di nessun tipo. Dobbiamo fargli capire che l’Italia non è la Polonia, non ci sono solo loro. Abbiamo perso 1,2 milioni di euro dopo la loro uscita su un budget di 4,5 milioni, ma abbiamo dimostrato di saper sopravvivere. Importante è fargli capire che la siderurgia italiana non è solo l’Ilva, ma una comunità con le sue regole. E la rappresentanza è in funzione delle tonnellate che si producono”.