Draghi spiega perché le parole della politica hanno fatto danni alle famiglie

Parla il presidente della Banca centrale europea

SET 24, 2018 -

Roma, 24 set. (askanews) – Il presidente della Bce, Mario Draghi, ha ribadito e precisato il richiamo lanciato alla politica nella conferenza stampa lo scorso 13 settembre, quando disse che “le parole” del dibattito sul Bilancio avevano già causato danni allarmando i mercati. “Ho detto che le parole hanno fatto danni perché famiglie e imprese pagano tassi più alti di prima”, ha spiegato rispondendo ad una domanda sulla questione durante una audizione al Parlamento europeo.

“Sui nuovi prestiti le banche hanno aumentato i tassi di un importo attorno ai 20 punti base, soprattutto alle Pmi. Per le grandi imprese che emettono obbligazioni i costi sono saliti di più di 60 punti base. Ma la questione importante – ha proseguito – è che non sono solo saliti i tassi ma sono diventate più stringenti anche le condizioni relative alle garanzie richieste” dalle banche sui prestiti.

“Mentre le imprese di altri Paesi continuano a pagare tassi più bassi. Per quanto riguarda le famiglie, l’aumento dei tassi si è visto soprattutto nel credito al consumo, per circa 20 punti base e forse qualcosa di più. Sui mutui – ha aggiunto – il processo è più lento”.

Più in generale, “come ho detto nella conferenza stampa l’altra settimana, occorre aspettare i fatti, la presentazione della legge di Bilancio – ha precisato ancora Draghi – e la discussione parlamentare. Entrambi sono importanti e delicati”.

Voz/Int2