Nuovi richiami all’Italia da Commissione Ue e Bce sul Bilancio

Moscovici: problema area euro. Draghi: le parole hanno fatto danni

SET 13, 2018 -

Roma, 13 set. (askanews) – Molteplici richiami all’Italia dalle massime autorità economiche dell’Unione europea sullo spinoso nodo della manovra. Il primo, in mattinata, è giunto dal Commissario responsabile degli Affari economici, il francese Pierre Moscovici, che ha inquadrato il Belpaese come “un problema” nella zona euro, principalmente a causa del suo elevato debito pubblico che richiede una manovra “credibile”. Il secondo, non meno pesante, è arrivato nel primo pomeriggio dal presidente della Bce, Mario Draghi, che ha avvertito come dopo i ripetuti cambiamenti retorici della politica negli ultimi mesi – con parole che hanno già “fatto alcuni danni” – ora “stiamo aspettando i fatti, e si vedranno nella legge di Bilancio”.

Contemporaneamente a Roma è intervenuto un altro commissario europeo, il tedesco Gunter Oettinger, titolare del Bilancio Ue e protagonista alcuni mesi fa di accese polemiche (poi rientrate dopo una parziale rettifica delle frasi che gli erano state attribuite da un quotidiano) sulle presunte “lezioni” che i mercati stavano dando agli elettori italiani. Forse memore della vicenda ha usato toni felpati: ha riconosciuto che le decisioni su come delineare il Bilancio spettano a governo e Parlamento italiani, ma durante una audizione alla Camera ha anche ricordato che “l’Italia, ma così la Francia e la Germania, ha bisogno della fiducia di imprese, banche e cittadini che acquistano il debito del paese”.

Draghi invece è stato interpellato sulla Penisola nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo della Bce.

“In Italia le parole nell’ultimo mese sono cambiate spesso, ora – ha detto – stiamo aspettando i fatti e i fatti si vedranno nella legge di Bilancio, dobbiamo vedere e poi risparmiatori e mercati daranno il loro giudizio”.

“Ovviamente le parole hanno fatto alcuni danni, i tassi sono saliti per imprese e famiglie – ha detto ancora Draghi -. Tutto questo però non ha creato grande ripercussioni su altri Paesi dell’area euro: resta prevalentemente un episodio italiano. Detto ciò – ha però voluto concludere il capo della Bce – dobbiamo essere consapevoli che il presidente del Consiglio italiano, il ministro dell’Economia e il ministro degli Esteri hanno detto tutti che l’Italia rispetterà le regole. Ci atteniamo a quanto hanno detto”.

Moscovici invece aveva precedentemente parlato durante una conferenza stampa a Parigi. “C’è un problema che è l’Italia” nell’area euro, ha affermato. “E’ proprio sull’Italia che voglio innanzitutto concentrarmi. L’Italia ha bisogno di riforme dell’economia. Non sarà fermando le riforme e facendo ripartire la stampa di banconote che si salverà. La crescita è nella parte bassa della forchetta della zona euro e il problema più pesante è quello del deficit di produttività”.

Inoltre “la riduzione del debito è molto importante per l’Italia”, perché secondo Moscovici “non può vivere con un debito al 130 per cento” del Pil. “C’è una tesi che è una menzogna: che è quella che si può investire di più facendo più deficit. Non è vero – ha avvertito l’eurocommissario – salirebbe il debito e si ridurrebbe la capacità di investire”. Per questo, Moscovici ha detto di attendersi un bilancio che sia “credibile a livello nominale, non faccio cifre, e che sia credibile anche sullo sforzo strutturale effettuato. Serve uno sforzo strutturale significativo”.

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