Atlantia: ancora giù in Borsa, da crollo ponte bruciati 5,3 mld

Titolo in calo del 4,68%, Giorgetti frena su nazionalizzazione

AGO 20, 2018 -

Milano, 20 ago. (askanews) – Un’altra seduta sotto i riflettori in Borsa per Atlantia, la holding cui fa capo Autostrade per l’Italia. Le azioni, che venerdì avevano tentato un recupero dopo le pesanti perdite seguite al crollo del Ponte Morandi sull’A10 a Genova, hanno chiuso con un ribasso del 4,68% a 18,435 euro ma limitando sul finale i danni dopo che in mattinata erano arrivate a scendere fino a 17,41 euro, sui minimi da ottobre 2014.

Pur dimezzando le perdite di giornata, Atlantia ha comunque perso oltre 600 milioni oggi, con la capitalizzazione di Borsa che è scesa a 15,2 miliardi, bruciando complessivamente 5,3 miliardi dal 14 agosto a oggi. Il giorno prima del crollo del viadotto, che ha provocato la morte di 43 persone, il titolo aveva chiuso a 24,88 euro e la capitalizzazione del gruppo era pari a 20,5 miliardi.

Mentre l’intenzione del Governo è quella di andare avanti con la procedura di caducazione della concessione ad Autostrade, oggi in un’intervista il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha detto che l’eventuale nazionalizzazione “sarebbe conveniente”. Ipotesi che però non convince il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti: “non sono persuaso a una gestione diretta dello Stato”, ha detto dal Meeting di Rimini, aggiungendo anche che non ci sono i termini per revocare la concessione attraverso una legge. Intanto, Autostrade ha comunicato di aver ricevuto oggi la lettera di contestazione del ministero che ha assegnato alla società il termine di 15 giorni per fornire le relative controdeduzioni.

In rosso anche i titoli degli altri gruppi autostradali quotati in Borsa: Sias -4,24%, Autostrade Meridionali (gruppo Autostrade) -3,7%, Astm -3,57%.