Sicurezza stradale, Alis: in prima linea per riduzione rischi

Ass. logistica intermodalità sostenibile: in 10 anni netto miglioramento

AGO 10, 2018 -

Roma, 10 ago. (askanews) – L’Alis, Associazione per la logistica intermodale sostenibile – stigmatizza la campagna di colpevolizzazione indiscriminata della categoria degli autotrasportatori che annovera, in realtà, decine di migliaia di operatori responsabili e corretti, impegnati in prima linea nella sicurezza stradale. In giornate come queste, scandite da incidenti gravissimi e sconvolgenti per il costo di vite e dolore che hanno comportato, si legge in un comunicato dell’associazione, prevale infatti sistematicamente in alcuni media il facile scandalo e il massimalismo populista, con rappresentazioni amaramente ingiuste contro una categoria per molti versi benemerita e dedita all’interesse collettivo, quella appunto degli autotrasportatori. Casi rarissimi e deplorevoli di incuria o elusione delle norme – che possono ricorrere purtroppo anche nel mondo dell’autotrasporto, come peraltro in tutte le categorie dei servizi di pubblica rilevanza – vengono strumentalizzati ed amplificati a paradigma prevalente di un intero settore. E’ una grande ingiustizia, che va denunciata e deplorata. “La verità – che le tragedie degli ultimi giorni non smentiscono – è ben altra”, dice l’associazione.

“In pochi settori come nell’autotrasporto commerciale – sottolinea Alis – gli ultimi anni sono stati scanditi da una riduzione costante e rilevante degli incidenti, sia per numero totale che per vittime e ferimenti. Nel 2017 le statistiche europee indicano che la percentuale di incidenti stradali per milione di abitanti collocano l’Italia in linea con la Francia e il Portogallo (54) e avanti a Belgio (56) o Repubblica ceca (58). Occorre naturalmente fare di più e raggiungere i livelli tedesco e spagnolo (39) ma molto è stato fatto. C’è stato tuttavia, nell’ultimo decennio – prosegue la nota – un netto miglioramento, dovuto certamente ai più moderni controlli elettronici sulle velocità massima ma anche alla consapevolezza diffusasi nella categoria degli autotrasportatori che, a tutti i livelli, hanno innalzato gli investimenti sulla sicurezza sia rinnovando il parco automezzi sia formando il personale sia investendo sul rispetto rigoroso degli orari e dei turni. Tutto questo non cancella il dolore lacerante per gli ultimi incidenti e il dovere di indagare senza sconti per accertarne le responsabilità, ma è impensabile estendere ad un’intera categoria, composta nella stragrande maggioranza da operatori responsabili e seri, accuse infondate e discrediti offensivi. Questa è la realtà delle cose, che la presenza di qualche eventuale mela marcia non basta a cambiare.

“Da parte sua, Alis – afferma il Direttore Generale Marcello Di Caterina – che è nata come prima esperienza associativa di tutti gli operatori della logistica intermodale sostenibile, sta dando e continuerà a dare un contributo determinante all’ulteriore incremento della sicurezza stradale. Hanno aderito ad Alis numerosi primari gruppi dell’autotrasporto, per una flotta complessiva di 103 mila mezzi, moderni ed efficienti, operatori desiderosi tra l’altro proprio di veder elevare tutto il settore agli standard qualitativi delle proprie flotte e dei proprio servizi. Obiettivo primario di Alis, tra gli altri, è infatti quello di trasferire dalla strada agli altri vettori, primo fra tutti le autostrade del mare, il maggior numero possibile di Tir, limitando ad essi la copertura delle ultime tratte delle lunghe percorrenze, con evidente beneficio per la sicurezza collettiva e per l’ambiente, che si gioverebbe di emissioni di gran lunga ridotte”.

Alis raddoppierà il proprio impegno a supporto della crescente intermodalità, del ridotto utilizzo dei Tir sulle strade e della costante riqualificazione delle flotte e garantisce fin d’ora il suo appoggio ad un’opera di autoverifica degli standard di sicurezza tra i propri associati, che al riguardo sanno di non aver assolutamente nulla da temere.