Dazi, Coldiretti: +260% import olio tunisino, stop concessioni

Positiva disponibilità Di Maio in Sicilia a rivedere i trattati

LUG 22, 2018 -

Milano, 22 lug. (askanews) – E’ in atto una vera invasione di olio di oliva dalla Tunisia con un aumento record del 260% delle importazioni nel 2018 rispetto allo scorso anno. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della visita in Sicilia del vice premier Di Maio che ha annunciato l’intenzione di “rivedere i trattati con Marocco e Tunisia, che riguardano arance e olio”. L’Unione Europea – sottolinea la Coldiretti – deve respingere al mittente la richiesta del Governo di Tunisi di rinnovare la concessione temporanea di contingenti d’esportazione di olio d’oliva a dazio zero verso l’Ue per 35mila tonnellate all’anno scaduta il 31 dicembre 2017, oltre alle 56 700 tonnellate previste dall’accordo di associazione Ue-Tunisia (in vigore dal 1998).

E’ evidente – denuncia la Coldiretti – il rischio della destabilizzazione del mercato con gli arrivi di olio tunisino in Italia che sono quasi quadruplicati nel 2018, sulla base dei dati Istat relativi al primo quadrimestre che attestano l’importazione di 26,6 milioni di chili. Si tratta – spiega la Coldiretti – di produzioni di basso qualità svendute a prezzi insostenibili ma commercializzate dalle multinazionali sotto la copertura di marchi nazionali ceduti all’estero per dare una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri, a danno dei produttori e dei consumatori.

Un rischio concreto per la produzione italiana già colpita dall’ondata di gelo invernale che ora – precisa la Coldiretti – va difesa dalla concorrenza sleale che non rispetta le stesse regole dal punto di vista sanitario, ambientale e sociale. In gioco c’è oltre 1 milione di ettari di terreno coltivato ad ulivo in Italia che è il secondo produttore mondiale di olio di oliva e può contare sul maggior numero di olio extravergine a denominazione in Europa (43 DOP e 4 IGP) con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà di olive, il più vasto patrimonio di biodiversità del mondo.