Nava (Consob): superare non quotabilità Pmi, enorme potenziale

Si possono sfruttare nuovi meccanismi, come i Pir

LUG 18, 2018 -

Roma, 18 lug. (askanews) – Il presidente della Consob, Mario Nava, propone di “mettere alla prova” il concetto di “non quotabilità” in Borsa delle piccole e medie imprese, la cui assenza di fatto dal mercato azionario rappresenta una “potenzialità enorme” che potrebbe ora essere colta anche facendo leva sull’Unione dei mercati dei capitali.

“Il messaggio di fondo che voglio dare è che il concetto di Pmi che necessariamente può essere finanziata solo con il canale bancario può essere ‘challenged’, sia dalla impresa sia per iniziativa delle autorità come la nostra, con le dovute intermediazioni ci si può andare”, ha affermato Mario Nava, nel suo intervento alla giornata dell’investitore istituzionale organizzata dalla Febaf.

“Vorrei provare a mettere in discussione questo concetto delle imprese non quotabili, magari è vero con le modalità tradizionali ma potrebbe diventarlo con altri meccanismi, ad esempio i Pir”, i Piani individuali di risparmio. Secondo Nava “tutto questo può passare attraverso l’Unione dei mercati dei capitali”, avendo come obiettivo quello di “cercare dei modi con cui il risparmio arrivi alle Pmi”.

Il presidente della Consob ha anche evocato strumenti nuovi come i mini bond. “Il punto fondamentale è che l’equivalenza mercato-azioni non è obbligatoria, si può andare sul mercato non solo tramite l’equity”.

Tutto questo partendo da un “ragionamento” sulla assenza di queste realtà dal mercato azionario attuale: “il 70 per cento del Pil è fatto da Pmi, hanno meno rischi idiosincratici e meno rischi di contagio” delle grandi imprese, “ma corrispondono a una capitalizzazione in borsa dello 0,13 per cento, quindi inesistente. Qui – ha concluso Nava – ci sta una potenzialità enorme”.