Valtur, Filcams: marchio all’asta ma lavoratori ancora in bilico

"Già presentate offerte, ora non procedere con i licenziamenti"

GIU 13, 2018 -

Roma, 13 giu. (askanews) – Il marchio Valtur va all’asta e “ci sono già offerte presentate al liquidatore” (Investindustrial) ma i lavoratori sono “ancora in bilico”. Lo afferma la Filcams Cgil dopo un incontro al ministero del lavoro sulla procedura di licenziamento collettivo dei lavoratori Valtur. La Filcams Cgil, insieme a Fisascat Cisl e Uiltucs, ha chiesto quindi al liquidatore “di non procedere con i licenziamenti (i termini della procedura di licenziamento scadono domani, 14 giugno) e di riaprire il tavolo al ministero dello sviluppo economico chiedendo a chi ha manifestato interesse per il marchio la disponibilità ad avviare un percorso di recupero dell’azienda e dell’occupazione”.

Il ministero dello sviluppo, presente all’incontro come uditore, “ha chiesto a sua volta con forza al liquidatore di favorire la riapertura di un tavolo per il recupero dello storico tour operator, rinviando l’esecutività dei licenziamenti, in presenza di offerte economicamente considerevoli sul marchio e tenuto conto anche della presenza di villaggi del perimetro non ancora gestiti da altri operatori”. Il liquidatore “ha posto come ostacolo al rinvio l’effetto che un eventuale dilazione dei licenziamenti avrebbe sulla procedura di liquidazione, con un aumento dei costi non previsto”.

“L’investitore – sottolinea Luca De Zolt della Filcams – che ha prodotto con le sue scelte questa situazione drammatica, dovrebbe a nostro avviso farsi carico dei costi ulteriori, come atto di responsabilità. Ma non vogliamo dare alibi a nessuno: come organizzazioni sindacali ci siamo anche detti disponibili, come soluzione alternativa, a individuare strumenti che non aumentino i costi della liquidazione, considerando che i lavoratori sono titolari di crediti nei confronti della stessa, mantenendo attivi i rapporti di lavoro”.

“Senza una risposta affermativa del liquidatore – aggiunge De Zolt – domani i termini legali della procedura di licenziamento scadranno comunque. Questo renderebbe più difficile e complesso il lavoro di reindustrializzazione proposto dal ministero dello sviluppo e sarebbe un ulteriore schiaffo ai lavoratori da parte di Investindustrial. In ogni caso, noi continueremo a premere per una soluzione che metta al riparo il marchio da operazioni speculative e apra una prospettiva di recupero di Valtur e dei dipendenti”.