Bonomi: alleanza pubblico-privato sostenibilità chiave di crescita

Presidente di Assolombarda all'Incontro Sodalitas su Agenda 2030

GIU 4, 2018 -

Milano, 4 giu. (askanews) – Un’alleanza di lungo periodo pubblico-privato per far crescere il territorio e imprese nell’ottica competitiva della sostenibilità: è quanto auspica il presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi, intervenendo al convegno “Agenda 2030: la leadership dell’impresa per lo sviluppo sostenibile, organizzato da Milano da Sodalitas.

“L’imprenditore non più essere solo un operatore economico – ha detto Bonomi – Ecco perché come business community sentiamo forte la responsabilità di contribuire alla costruzione di una visione condivisa di lungo periodo del nostro territorio che guardi al 2030-2040. Una grande alleanza pubblico-privato tra i soggetti che operano nelle città: imprese, istituzioni, società civile. L’Advisory Board sula Responsabilità Sociale delle imprese, che ho voluto istituire in Assolombarda, va proprio in questa direzione”. “Negli ultimi quattro anni il Pil di Milano e’ cresciuto del +6,4%, il doppio dell’Italia – ha ricordato Bonomi – Sono risultati importanti che vanno tradotti in solido capitale territoriale: solo lavorando in un ecosistema competitivo le imprese possono crescere e rafforzarsi”.

Il convegno, che rientra nel calendario nazionale del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso dal Asvis, ha avuto come focus la centralità delle imprese nell’impegno dei diversi Paesi a rendere concreti gli obiettivi dell”ONU sulla agenda 2030. Una sfida difficile e nella quale l’Italia ha di recente perso l’occasione di fare un importante passo avanti. “Quando si è trattato di dare attuazione alla direttiva sulla Rendicontazione non finanziaria – ha detto Enrico Giovannini, portavoce dell’Asvis – sulla forte spinte delle imprese si è limitata l’obbligatorietà della DNF solo alle grandi imprese. E’ stato un errore; perché si àè lasciato che si perdesse per molte medie e piccole imprese l’occasione per intercettare la finanza etica già sviluppata e che molto ancora verrà spinta a livello europeo”.

“E’ stata una scelta che va cambiata – ha proseguito Giovannini – non imponendo l’obbligatorietà a tutti, ma lavorando insieme verso una rendicontazione semplificata”.

“Non possiamo nasconderci che il 2030 è un orizzonte molto vicino, e che soprattutto il nostro Paese è ancora lontano dal raggiungere alcuni degli obiettivi indicati dall’Agenda – ha sottolineato Adriana Spazzoli, presidente del Fondazione Solitas – E’ necessario e urgente un impegno acora più intenso da parte di tutti gli attori: Istituzioni, Terzo settore, università e scuola, società civile. Da parte nostra dobbiamo far conoscere i tanti esempi di imprese che sono radicate nella comunità e nel territorio e contribuiscono fattivamente al loro sviluppo e fare in modo che le aziende più all’avanguardia nel contribuire all’Agenda 2030 accompagnino quelle che sono ancora all’inizio del percorso. Dobbiamo lavorare nelle filiere di cui fanno parte migliaia di aziende, spesso di piccole dimensioni, perché da lì può arrivare un contributo straordinario per spingere i temi che sono in cima all’agenda della sostenibilità. E dobbiamo impegnarci perché la sostenibilità diventi il linguaggio comune con cui l’impresa parla ai propri clienti, ai fornitori, ai dipendenti, a tutti i suoi stakeholder chiave”.