Gini neo presidente Consorzio racconta sensazioni floreali Soave

Confina con Valpolicella, quasi 100% degli abitanti vive di vino

MAG 25, 2018 -

Roma, 25 mag. (askanews) – “Un classico vino bianco con fiori di acacia, da forti sensazioni floreali, ma la bellezza del nostro vino è che con il tempo cambia e fa trovare i profumi della frutta tropicale”. E’ “un vino vulcanio, che ci accomuna a quello dei castelli romani, che si producono tra Marino e il lago di Albano, non è un caso che si tratta di un’altra area vulcanica”. Il presidente del Consorzio del Soave, Sandro Gini, appena nominato alla guida dei produttori del primo vino italiano ad essere riconosciuto come vino tipico nel 1931, quando contemporaneamente ne venne delimitata l’area di produzione, è soddisfatto dell’identità e del valore del suo vino.

Del resto lui stesso è produttore a Monteforte, poco distante da Soave, sulle colline appena fuori Verona, La sua azienda è infatti alla quindicesima generazione di produttori, i suoi avi iniziarono a produrre vino nel 1500, ora è proprietario di 30 ettari di vigneto, ed è fiero di possedere solo vigne vecchie, dai 70 anni ai 150 anni, perchè – spiega – “non ho mai estirpato nessun vigneto”. In confidenza, afferma poi di non essersela mai sentita di buttare via il lavoro dei suoi genitori e dei suoi nonni. Ora produce 200 mila bottiglie di vitigno garganiga in prevalenza, più un 5% di trebbiano di Soave. Esporta in Giappone, usa soprattutto, Germania, e nei paesi nordici, la Cina è agli albori, l’export rappresenta solo il 2%, ma – aggiunge – “si sta lavorando”. E in effetti al Soave Preview hanno partecipato molti giapponesi, vuol dire che evidentemente apprezzano questo, vino. Anche cinesi, e per una denominazione Doc, che coinvolge territori per 7 mila ettari e 3500 famiglie, in un paese che conta 11 mila anime, è già un successo. Così a Soave tra le famiglie che producono vino, e tutto l’indotto che gira attorno alla fine, si calcola che il 100% dell’economia viene fatta dal vino. Unico caso in Italia. Anche i soci della Cantina Soave sono oltre 2200, per oltre un milione di quintali di uva, che vuol dire idealmente la produzione di una regione come la Lombardia, o come tutto il Friuli, o il Trentino. In Italia ci sono in tutto 123 Consorzi, si producono 3 miliardi di bottiglie, per un valore complessivo di 8 miliardi ed un export che vale 5 miliardi.