Boccia al giro di boa tra il caso Montante e lo strappo Luxottica

Mercoledì l'assemblea di Confindustria con l'incognita governo

MAG 17, 2018 -

Roma, 17 mag. (askanews) – Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, si prepara al giro di boa. I primi due anni di mandato del leader degli industriali stanno per chiudersi in un clima quanto mai teso. L’incertezza del quadro politico, con la mancanza di un governo a più di due mesi dalle elezioni, la volatilità dei mercati, il rallentamento della ripresa economica e il rischio di fuga degli investitori esteri preoccupano gli imprenditori italiani. Ma ad agitare le acque sono anche questioni interne all’associazione di viale dell’Astronomia che, mercoledì prossimo, terrà l’assemblea pubblica all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

La crisi del Sole 24 Ore, i malumori legati all’esborso da 30 milioni di euro da parte di Confindustria per l’aumento di capitale del gruppo, hanno suscitato, nel recente passato, non poche polemiche. Ma nelle ultime settimane il dibattito interno è tornato ad animarsi attorno a due vicende: il caso Montante e lo strappo di Luxottica.

L’inchiesta che vede coinvolto, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, Antonello Montante, ex presidente di Confindustria Sicilia, attuale presidente di Retimpresa per Confindustria e paladino dell’antimafia, imbarazza non poco l’associazione. In molti starebbero aspettando un passo indietro da parte di Montante che, al momento, non si è ancora autosospeso dall’incarico in Confindustria. In attesa degli sviluppi giudiziari, invece, è stato sospeso dall’incarico il capo della sicurezza di Confindustria, Diego Perricone Di Simone, anche lui coinvolto nella stessa indagine.

Per ora, da parte dei vertici, c’è stato un silenzio assoluto sulla vicenda, ma in molti, secondo quanto si apprende, starebbero aspettando da parte di Boccia una presa di posizione. L’assemblea privata, convocata per il 22 maggio, potrebbe essere l’occasione per farlo.

L’altra questione che scuote il sistema è la fuga degli associati. E’ di qualche giorno fa la decisione di Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica, di revocare l’iscrizione dalle associazioni territoriali di Confindustria mantenendo solo quella alla federazione di settore. L’emorragia di associati va avanti da anni e quello di Luxottica è solo l’ultimo degli strappi. Dopo il clamoroso addio della Fiat di Marchionne, infatti, molte altre aziende, dai big della nautica come Azimut e Ferretti fino al gruppo di gioielleria Morellato, hanno abbandonato la casa degli industriali considerandola poco innovativa, lontana dalle loro esigenze e incapace di rappresentare gli interessi imprenditoriali.

Il disagio, dunque, continua a crescere e Boccia dovrà tenerne conto se vuole evitare la perdita di prestigio e rappresentatività di Confindustria. Proprio dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, che è stato anche braccio destro del past president Luca Cordero di Montezemolo, all’interno dell’associazione, è arrivata una bordata all’associazione rea di non aver detto “mezza parola” sul contratto di governo targato Lega-M5S e di non aver avviato una mobilitazione.

Intanto, in vista dell’assemblea, Boccia sta lavorando al suo discorso. Punto di partenza il documento uscito dalle assise di Verona che vede al centro occupazione e imprese. Tre gli obiettivi: lavoro, soprattutto per i giovani, crescita e riduzione del debito pubblico. Per il numero uno degli imprenditori non vanno smontate riforme come il Jobs Act e Industria 4.0 e non devono trovare spazio operazioni che mettano a rischio la tenuta dei conti pubblici. Scontato anche un riferimento all’importanza per l’Italia di contare sempre di più in Europa.

Sulla scaletta degli interventi influisce, per ora, la situazione di stallo politico. Sarebbe in forse, infatti, il tradizionale intervento dal palco degli imprenditori del ministro dell’Industria a chiusura dell’assemblea.

Quanto al parterre sarà ricco di presenze di spicco come sempre. Tra imprenditori e banchieri, al momento, avrebbero confermato la propria presenza Luca Corderdo di Montezemolo, Carlo Cimbri, Antonio Patuelli, Carlo De Benedetti, Patrizia Grieco, Francesco Starace, Fulvio Conti, Francesco Gaetano Caltagiorne, Jean Pierre Mustier, Claudio Costamagna e Gioia Ghezzi.

Tra i politici, saranno in platea il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, Matteo Salvini, Maria Elena Boschi, Paola Taverna, Marianna Madia, Maurizio Martina, Gianni Letta, Nicola Zingaretti, Valeria Fedeli, Mariastella Gelmini e Claudio De Vincenti.