Saccomanni dice che in Italia non ci sono più rischi sistemici per le banche

Il presidente di Unicredit al Corriere della Sera

APR 22, 2018 -

Roma, 22 apr. (askanews) – “In Italia non ci sono più rischi sistemici e le banche, così come in Europa, stanno finanziando l’economia reale”. Lo afferma Fabrizio Saccomanni, presidente di Unicredit, in una intervista al Corriere della Sera.

“Quando ero ministro – aggiunge – ho visto in Parlamento tanta animosità verso le banche e anche la commissione d’inchiesta ne è stata un riflesso. Bisognava gestire meglio l’impatto sulle fasce sociali più deboli. Non è un compito delle banche, ma dei governi. Nel 2002 scrissi un libro dal titolo ‘Tigri globali e domatori nazionali’. Dobbiamo sapere che non si possono affrontare problemi globali in un’ottica nazionale e di breve termine”.

A proposito dei salvataggi delle banche, Saccomanni ricorda che “come ha sottolineato il Governatore Ignazio Visco gli interventi di salvataggio sono stati pari all’1,3% del Pil italiano contro il 5% degli altri partner europei, il quadruplo.

Data la gravità della crisi il sistema bancario e delle imprese ha retto molto meglio di quanto ci si potesse attendere”.

Adesso però per le banche sarebbe forse utile una semplificazione delle regole. “La prima cosa che si nota – spiega – è il grado di pervasività delle regole. In uno dei primi consigli di amministrazione a cui ho partecipato c’erano i rappresentanti della Bce. So bene che c’era un’esigenza, dopo la crisi, di rafforzare le regole. Ora forse sarebbe necessaria una fase di stabilizzazione. Evitare le duplicazioni. Semplificare”.

Saccomanni non appare preoccupato per i tempi lunghi per la formazione di un governo. “In molti Paesi europei – spiega – abbiamo visto le difficoltà e i tempi lunghi necessari per formare un governo dopo le elezioni. Nello stesso tempo assistiamo a un fenomeno di distacco tra le dinamiche politiche e gli andamenti dell’economia. In Italia c’è una ripresa dei consumi e degli investimenti, l’avanzo della bilancia dei pagamenti al 2% del Pil è la riprova che il sistema economico italiano è diventato più competitivo e profittevole”.

E le banche devono accompagnare la ripresa. “Unicredit – sottolinea – è una banca commerciale che guarda alle pmi non solo per finanziamenti a breve, ma anche per l’investimento a medio e lungo termine. Dobbiamo avere filiali che siano luoghi di consulenza per fare da cerniera per il consolidamento delle imprese, per la loro crescita, per accompagnarle all’estero ed al mercato dei capitali”.

Red/Pol/Int9