Tim, Elliott: è tempo di cambiare, serve board indipendente

Da Vivendì parole senza sostanza, è grande socio ma non principale

APR 19, 2018 -

Roma, 19 apr. (askanews) – “È tempo di cambiare in Telecom Italia. Tim ha bisogno di un consiglio composto da soggetti veramente indipendenti che mettano al primo posto gli interessi degli azionisti” E’ quanto afferma il fondo Elliott in una nota in risposta alle ultime dichiarazioni di Vivendi, sottolineando che le parole del gruppo francese “manchino di sostanza” e siano “piene di luoghi comuni che non affrontano i problemi che hanno afflitto Tim sotto la direzione di Vivendi”.

In particolare, prosegue il Elliott, “Vivendi si riferisce ripetutamente a se stesso come l’azionista principale di Tim. In realtà non lo è, è semplicemente il maggiore azionista, ed Elliott ritiene che gli interessi di Vivendi non siano più importanti di quelli degli altri azionisti di Tim”.

“Gli azionisti – aggiunge Elliott – hanno bisogno di un consiglio unito, no uno diviso e impantanato in contenzioso con i propri sindaci. Gli azionisti meritano l’opportunità di sbloccare un valore significativo supportando la proposta di Elliott, che inizia con l’elezione di un consiglio di amministrazione veramente indipendente il 24 aprile”.

Le dichiarazioni di Vivendi e del cda di Tim del 17 aprile “che difendono la sua fallimentare gestione e attaccano il collegio sindacale rafforza l’opinione di Elliott secondo cui Tim ha bisogno di un consiglio composto da registi veramente indipendenti”. Sotto il controllo di Vivendi, attacca ancora Elliott “Tim ha registrato perdite azionarie profonde e persistenti, ha fatto ripetuti passi falsi strategici, operati senza alcun riguardo per la corretta governance e con numerosi conflitti di interesse”.

Infine, il Fondo americano sottolinea che “quando le autorità italiane affermano pubblicamente che Vivendi è un azionista pessimo è chiaro che lo status quo è insostenibile”.