Perché la numero uno della Cgil Camusso è contro il redddito di cittadinanza

Intervento al forum di confcommercio

MAR 24, 2018 -

Cernobbio (CO), 24 mar. (askanews) – “Un dramma del Paese è che c’è sempre una risposta di breve termine, senza ragionare in prospettiva. Se ragioniamo sempre in una logica di breve periodo, capiamo pochissimo di quello che sta succedendo intorno a noi: o cominciamo a guardare nella prospettiva che abbiamo davanti oppure nella logica del contingente vince chi penserà al reddito di cittadinanza e non al lavoro”. E’ quanto ha dichiarato il leader della Cgil, Susanna Camusso, nel corso del suo intervento al Forum di Confcommercio. “Non penso che possiamo diventare tutti subalterni alle scelte di distribuzione della spesa pubblica – ha proseguito – ma penso che l’autodeterminazione e la libertà delle persone siano la cosa fondamentale, forse è arrivato il momento che noi ripensiamo al lavoro che verrà”.

“Si usa il termine reddito di cittadinanza per tante cose diverse tra loro però – ha spiegato successivamente a margine del forum – la questione che continuiamo a proporre è quella dell’orizzonte”. “L’idea che, anziché proporre il tema di quale lavoro, come distribuito e con quale condizione di autodeterminazione della libertà delle persone, lo si supplisca con quelle che sono poi delle norme di welfare, sposta il tema – ha proseguito la Camusso – Ma questo induce un’idea della cittadinanza profondamente diversa. Noi continuiamo a essere convinti che la cittadinanza è fondata sul lavoro. Non c’è dubbio che un cambiamento del lavoro come quello che si prospetta punga il tema della continuità. Ma allora il tema non è il cosiddetto reddito di cittadinanza, ma quali sono le forme di continuità, che poi è il grande tema proposto dalla precarietà”.

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