Roma, 21 mar. (askanews) – Dal 4 aprile il costo annuo del servizio Prime di Amazon “subirà un aumento estremamente gravoso, pari all’80%, passando dagli attuali 19,99 euro a 36 euro”. Lo afferma l’Adoc, sottolineando “l’eccessivo rincaro a discapito dei consumatori, anche alla luce del fatto che alcuni dei servizi connessi alla tariffa Prime non vengono usati”.
“Il rincaro dell’80% – sostiene il presidente Roberto Tascini – imposto da Amazon per il suo servizio Prime ha scatenato le ire dei consumatori, che lo giudicano eccessivamente gravoso anche in ragione del fatto che la maggior parte dei clienti Amazon Prime ha attivato il servizio per il solo fine di ottenere spedizioni gratuite e rapide. Solo in minima parte i clienti utilizzano i servizi paralleli come Amazon Prime Video o Amazon Prime Photos”.
“Per questo – aggiunge Tascini – chiediamo ad Amazon di lasciare libero il consumatore di rimodulare l’offerta Prime, prevedendo riduzioni di costo per quei clienti che vogliono usufruire solo di una parte dei servizi connessi a Prime. Sebbene sia una scelta commerciale legittima, a nostro avviso appare ingiustificato far pagare ai consumatori servizi che non intendono usare, nè ora nè in futuro”.
“Con questa decisione – aggiunge il presidente dell’Adoc – Amazon conferma la sua carenza di sensibilità e attenzione verso i consumatori. Carenza già manifestata in ambito lavorativo, con lavoratori vessati da condizioni di lavoro ai limiti della sopportabilità e ben poco rispettose dei loro diritti. Invitiamo Amazon a ripensare ai suoi modelli di organizzazione lavorativa e alla sua tipologia di offerta, passando da un sistema aggressivo e insostenibile a un sistema sostenibile, etico e responsabile”.