Sul benessere animale Barilla prima tra le aziende italiane

Presentato a Londra il Business benchmark on farm animal welfare

FEB 22, 2018 -

Milano, 22 feb. (askanews) – Quanto fanno le aziende per il benessere degli animali d’allevamento? A misurarne l’impegno e le policy messe in campo c’è il Business benchmark on farm animal welfare, presentato nella sua sesta edizione a Londra, che quest’anno ha analizzato le politiche in fatto di benessere animale di 110 aziende alimentari di tutto il mondo. In una classifica che va da un livello 1 (nel quale appaiono le aziende con i risultati migliori) a un livello 6 (dove si trovano le aziende che non inseriscono il benessere animale in agenda) ci sono sette aziende italiane analizzate. A guidarle Barilla che è risultate l’unica azienda italiana al livello 3 della piramide che si è distinta per la sua comunicazione dettagliata e trasparente in tema di benessere animale.

Ulteriori miglioramenti anche dal settore della ristorazione, con Camst che continua a salire, passando quest’anno dal livello 5 al livello 4 (aziende che mostrano di voler fare progressi nell’ambito del benessere animale) della piramide, grazie soprattutto alla pubblicazione di alcuni obiettivi specifici e alla comunicazione dei progressi fatti per raggiungerli. Al livello 4 Camst viene raggiunta da Ferrero scesa dal livello 3 dove si trovava l’anno scorso, e dal gruppo Cremonini, anch’esso in salita dal livello 5.

Per la prima volta quest’anno è entrata anche la grande distribuzione organizzata italiana, finora esclusa per dare la precedenza a grandi realtà europee, come Metro e Aldi. Entra quindi nel benchmark Coop Italia che si posiziona al livello 4 della piramide, insieme ad altri grandi player europei come Carrefour e Lidl e alla maggioranza delle aziende italiane analizzate. Rimangono invece stabili il Gruppo Veronesi, fermo come lo scorso anno al livello 5 della piramide (benessere animale inserito in agenda ma poche evidenze della sua implementazione), e Autogrill che si presenta ormai come l’unica azienda italiana nel livello più basso della piramide.