Alcoa, da protesta del 2009 ad acquisizione Sider Alloys -VIDEO

Forresu (Fiom Cgil Sulcis): subito un tavolo per decidere futuro

FEB 15, 2018 -

Milano, 15 feb. (askanews) – Il video di rivendicazione degli operai con il viso nascosto da un passamontagna fu il simbolo della protesta contro la sospensione dell’attività dello stabilimento Alcoa di Portovesme, nel Sulcis Iglesiente, zona sud ovest della Sardegna. Era il novembre 2009 e i lavoratori avevano occupato la fabbrica, al centro di una lunga e tormentata crisi industriale e occupazionale in una delle zone economicamente più in difficoltà della Sardegna e non solo. A marzo 2012 la multinazionale annunciò l’interruzione della produzione di alluminio e la volontà di trovare un compratore, completando a novembre lo spegnimento dell’impianto. A dicembre 2014 i lavoratori furono collocati in mobilità, 3 anni dopo è arrivato l’accordo di programma tra ministero dello Sviluppo economico, Regione Sardegna e Invitalia funzionale al contratto di sviluppo proposto dalla società svizzera Sider Alloys per il rilancio del sito, con trasferimento della proprietà il 15 febbraio.

Abbiamo sentito al telefono Roberto Forresu, segretario generale della Fiom Cgil del Sulcis Iglesiente. “Questo ci vede moderatamente soddisfatti, ora c’è da mettere in campo gli incontri sindacali richiesti da noi in diverse circostanze per conoscere il piano industriale dell’azienda, quali investimenti dovrà fare e in che modo intende modificare o migliorare le condizioni dello stabilimento e conoscere nel dettaglio le successive assunzioni prima di arrivare alla marcia dello stabilimento che ci auguriamo rispetti lo standard precedente, una costante produzione intorno alle 150mila tonnellate annuo di alluminio inserito nel mercato” ha detto il sindacalista.

Il 30 giugno scadono oltre 500 domande di mobilità in deroga per i lavoratori Alcoa: quelli interessati al momento del blocco dello stabilimento erano 501, più 387 coinvolti negli appalti. L’azienda finora ha parlato della necessità di 376 lavoratori diretti e 70 degli appalti. I sindacati chiedono ora di entrare nel merito della discussione per la ripartenza e la riassunzione dei lavoratori. “Bisogna sedersi al tavolo nel più breve tempo possibile per dialogare con aziende e istituzioni nazionali e regionali per garantire i lavoratori, l’occupazione, la continuità sino alla marcia dello stabilimento e le prospettive di ripartenza”.

I nuovi proprietari hanno parlato di oltre due anni per riport l’Alcoa in marcia a regime, i sindacati contano di accorciare i tempi data anche la condizione del territorio che interessa anche la centrale Enel di Portovesme e la fabbrica Eurallumina che produce ossido di alluminio. Dal 2012 i lavoratori hanno tenuto un presidio costante dello stabilimento.