Scordamaglia: fatturato alimentare 2017 a 137 mld, ora consolidare

Segno più grazie all'export, nel 2018 spero crescano anche consumi

GEN 16, 2018 -

Milano, 16 gen. (askanews) – “Siamo ben consapevoli che il Paese sia riuscito a incrociare la ripresa internazionale in atto, ma questo non è ancora avvenuto in modo consolidato. Il 2018 è un anno fondamentale per capire se riusciremo a consolidare questa ripresa”. Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare, traccia un quadro del settore alimentare nel nostro Paese all’inizio di questo 2018, in occasione della presentazione alla stampa della 19esima edizione di Cibus, la fiera dedicata all’alimentare italiano a Parma dal 7 al 10 maggio.

Scordamaglia, durante il suo intervento, ha snocciolato alcune stime sulla chiusura del 2017 quando in termini di fatturato “siamo passati da 132 miliardi a 137 miliardi”, con un aumento del 3,8% sul 2016, l’aumento migliore dell’ultimo decennio. La stessa produzione alimentare nei primi dieci mesi del 2017 ha registrato un aumento del 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2016, “una cosa che non si vedeva dal 2003”. In questo quadro “l’export è la chiave principale del segno più del settore – ha sottolineato Scordamaglia facendo riferimento alle stime di fine anno che parlano di esportazioni a 32,1 miliardi di euro, il 7% in più rispetto al 2016 – il salto più accentuato è stato in Russia con il 30% di crescita ovviamente per i prodotti non coperti da sanzioni”. “Possiamo solo immaginare la crescita se quelle misure non ci fossero state”, ha sottolineato citando, poi anche il balzo del 20% dell’export verso la Cina. “La parte debole restano i consumi – ha osservato – il 2018 spero sia un anno in cui anche i consumi comincino a crescere con una spinta diversa”.

Di qui il suo appello “a qualunque governo ci sarà, di prendere atto che un ulteriore incremento della ricchezza deve essere legato a un aumento degli investimenti industriali e alla creazione di nuovi posti di lavoro”. Rispetto al futuro esecutivo, ai cui candidati Scordamaglia ha riconosciuto una “piena consapevolezza” del peso del settore, l’auspicio, inoltre, è che “continui con l’attività di tutela e promozione del piano sul made in Italy”.

Un altro tema su cui il presidente di Federalimentare ha voluto focalizzarsi sono i rapporti con l’Europa, soprattutto in merito a due temi, l’indicazione geografica e l’etichettatura dei prodotti. “Non dobbiamo più concedere all’Ue di nascondere la testa sotto la sabbia – ha ribadito – Non si può delegare ogni decisione complessa agli stati membri trasformando il 25esimo anniversario del mercato unico nel suo funerale”.