Come proteggere il settore energetico dai cyber attacchi

Le azioni in un paper di Karen Weigert (Chicago Council on Global Affairs)

GEN 16, 2018 -

Roma, 16 gen. (askanews) – Nella nuova era digitale, gli attacchi informatici sono un’arma in crescita a livello globale e uno dei loro bersagli più frequenti – soprattutto negli Stati Uniti – è il settore dell’energia, sempre più connesso e dunque più vulnerabile. Eppure – rileva un paper di Karen Weigert, senior fellow for global cities presso il Chicago Council on Global Affairs -, nonostante un’offensiva hacker a questa infrastruttura critica possa colpire qualsiasi parte della rete fino a paralizzarla completamente, questa minaccia alla sicurezza del Paese non è stata ancora accompagnata da un’adeguata risposta nazionale.

Per questa ragione, l’esperta identifica quattro principali punti di partenza per rendere più sicura le rete elettrica americana nei confronti dei cyber attacchi. Il primo, a detta della Weigert, è “aumentare la cyber-difesa nella ‘core grid’. Le minacce informatiche sono volatili, mai statiche”. Dunque, “l’allineamento più stretto tra identificazione delle minacce e industria è fondamentale”.

La seconda cosa da fare, rileva il report, è “rafforzare le protezioni contro le minacce nazionali con radici nella distribuzione. In tutti gli Stati, “sarà necessario coinvolgere più settori per gestire i pericoli”.

Il terzo aspetto da considerare è “dimostrare e scalare componenti di resilienza. “I vantaggi” di quest’ultima derivanti “da operazioni e da tecnologia devono essere dimostrati con metriche basate sui dati e quindi ridimensionati attraverso il controllo normativo e gestionale della rete”.

Infine, conclude il paper, occorre “investire nelle basi informatiche del futuro mercato dell’energia. Poiché il sistema energetico sta diventando sempre più digitale, interconnesso e distribuito, una piattaforma di collaborazione che coinvolga i regolatori federali e statali, l’industria dell’energia e le città deve essere creata per informare sia sulla regolamentazione sia sulle migliori pratiche del settore”.

(fonte: Cyber Affairs)