Giappone, a novembre disoccupazione cala ai minimi dal 1993

7 trimestri consecutivo di crescita. Impulso positivo da Olimpiadi 2020

DIC 26, 2017 -

Roma, 26 dic. (askanews) – Il tasso di disoccupazione in Giappone a novembre è sceso al livello più basso dal novembre 1993. I dati ufficiali appena pubblicati offrono un altro segnale che la terza economia mondiale è sulla buona strada per la ripresa anche se il ritmo è lento. I dati pubblicati dal governo evidenziano che la disoccupazione lo scorso mese si è attestata al 2,7% della forza lavoro, mentre il rapporto tra posti di lavoro e richiedenti a novembre è leggermente migliorato, in rialzo dello 0,01% a 1,56 novembre il livello più alto da quasi 44 anni.

Gli ultimi dati giugono in un momento in cui il Giappone ha registrato sette trimestri di crescita economica – la più lunga corsa positiva da 16 anni – con i prossimi Giochi Olimpici del 2020 che hanno dato all’economia un impulso positivo.

“Si prevede che l’economia giapponese continui ad espandersi nella prima metà del prossimo anno”, ha dichiarato all’AFP Masaki Kuwahara, senior economist presso Nomura Securities. La fiducia tra i maggiori produttori giapponesi si trova ai massimi da 11 anni, come emerge da un sondaggio della banca centrale pubblicato all’inizio di questo mese, mentre l’economia numero tre al mondo prende accelera.

Sul versante dei fattori negativi, la spesa dei consumatori resta comunquedebole e la deflazione continua a perseguitare l’economia. Il Giappone ha combattuto la deflazione per molti anni e la politica monetaria ultra-espansiva della banca centrale sembra avere avuto un impatto limitato. I prezzi al consumo in Giappone sono saliti per l’undicesimo mese consecutivo a novembre, ma l’inflazione è ancora lontana dall’obiettivo di inflazione al 2% della Bank of Japan (BoJ) considerato cruciale per rilanciare la terza più grande economia mondiale. Il tasso di inflazione di base è stato pari al +0,9% anno su anno a novembre, secondo i dati pubblicati dal ministero degli affari interni, molto al di sotto dell’obiettivo del 2% fissato dalla BoJ. (con fonte Afp)