Zonin dice che ha perso una cifra consistente nel crack della Bpvi

Ascoltato dalla commissione parlamentare d'inchiesta

DIC 13, 2017 -

Roma, 13 dic. (askanews) – La famiglia Zonin ha perso “una cifra molto consistente” nel crack della Banca popolare di Vicenza. Lo ha affermato l’ex-presidente della Bpvi, Gianni Zonin, in un’audizione nella commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario. “Ero socio anch’io – ha sottolineato Zonin – io e la mia famiglia abbiamo perso una cifra molto consistente. Ho sempre creduto nella solidità e nella capacità di crescita della banca”.

La Banca d’Italia – ha detto ancora Zonin – non ha mai dato ordini alla Banca popolare di Vicenza su eventuali acquisizioni. “Ordini da parte della Banca d’Italia per dire di fare un’acquisizione non ne abbiamo mai ricevuti”.

Zonin ha quindi aggiunto di non aver mai incontrato il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, per discutere di Banca Etruria, mentre su Veneto Banca “può essere” che ne abbia parlato di persona con Visco. “Non è che mi ricordo tutto – ha spiegato l’ex-presidente – negli anni della mia presidenza ho incontrato due volte Visco e una volta Draghi. Può essere che abbia parlato di quell’argomento” (Veneto Banca).

Zonin ha detto anche di non aver mai invitato il direttore generale della Banca d’Italia, Salvatore Rossi, nella sua tenuta di campagna nel Chianti (“Non è mai successo non è mai avvenuto e non mi sarei mai permesso di invitarlo”) e ha negato qualsiasi rapporto con Maria Elena Boschi, sottosegretaria alla presidenza del Consiglio ed ex-ministra delle riforme, e con il padre Pier Luigi, che è stato al vertice di Banca Etruria prima del crack. “Non li conosco, non li ho mai visti”, ha affermato Zonin.

Int9