Green Economy, Symbola presenta GreenItaly 2017 a Gentiloni

Realacci: green economy miglior risposta a crisi e sfida futuro

NOV 22, 2017 -

Roma, 22 nov. (askanews) – “La green economy è la migliore risposta alla crisi e una sfida per il futuro. Lo dimostrano i numeri di GreenItaly 2017, l’ottavo rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere che oggi, a Palazzo Chigi, abbiamo presentato al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni”.

Lo afferma il presidente della Fondazione Symbola Ermete Realacci, che oggi a Palazzo Chigi ha presentato il rapporto GreenItaly 2017 al Premier Gentiloni. Alla presentazione hanno partecipato esponenti del mondo delle imprese e dell’associazionismo.

“La COP23 di Bonn conferma che la lotta ai mutamenti climatici è anche una sfida economica, sociale, tecnologica, geopolitica – aggiunge Realacci -. L’Italia e l’Europa devono essere protagoniste, come hanno detto con forza la Merkel, Macron e Gentiloni. Emerge con sempre maggiore forza, la necessità di un’economia più sostenibile e a misura d’uomo e per questo più forte e competitiva. Per andare in questa direzione occorre incrociare innovazione e qualità con valori e coesione sociale; ricerca e tecnologia con design e bellezza, industria 4.0 e antichi saperi. La green economy è la frontiera più avanzata per cogliere queste opportunità e il nostro Paese è in prima fila e può parlare al mondo”.

In Italia, ricorda ancora Realacci, “sono 355mila, ossia il 27,1% del totale, le aziende dell’industria e dei servizi che dal 2011 hanno investito, o lo faranno quest’anno, in tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2”. Una quota che sale al 33,8% nell’industria manifatturiera, “dove l’orientamento green si conferma un driver strategico per il made in Italy, traducendosi in maggiore competitività, crescita delle esportazioni, dei fatturati e dell’occupazione”. “Alla nostra green economy si devono già 2milioni 972mila green jobs, ossia occupati che applicano competenze ambientali – sottolinea Realacci -. Una cifra che corrisponde al 13,1% dell’occupazione complessiva nazionale, destinata a salire ancora entro dicembre. Dalla nostra economia “verde”, infatti, arriveranno quest’anno 320 mila green jobs e considerando anche le assunzioni per le quali sono richieste competenze green si aggiungono altri 863 mila occupati”.

Insieme all’occupazione la green economy crea anche ricchezza, “i quasi 3 milioni di green jobs italiani contribuiscono infatti alla formazione di 195,8 miliardi di euro di valore aggiunto, pari al 13,1% del totale complessivo”. Le aziende della green Italy, in particolare nel manifatturiero, “sono quelle che innovano di più, crescono di più esportano di più: nel 2016 le medie imprese manifatturiere che investono green hanno incrementato l’export nel 49% dei casi, a fronte del 33% di quelle che non investono nel verde – conclude Realacci -. L’economia italiana, inoltre, vanta molti primati nelle performance ambientali. Per i consumi di energia, dalle 16,6 tonnellate di petrolio equivalente per milione di euro del 2008 siamo passati a 13,7: la Gran Bretagna ne brucia 8,3, la Francia 14,4, la Spagna 15 e la Germania meno di 18. L’Italia fa molto bene anche nella riduzione dei rifiuti. Con 41,7 tonnellate per ogni milione di euro prodotto (3 in meno del 2008) siamo i più efficienti in Europa, di nuovo molto meglio della Germania (65,5 tonnellate). È l’Italia che fa l’Italia, che non dimentica il passato ma che è innovativa e guarda al futuro con fiducia. Un Paese di cui andare fieri”.