Pronta la lettera Ue sui conti dell’Italia (cosa c’è scritto)

Rischio procedura

NOV 20, 2017 -

Bruxelles, 20 nov. (askanews) – La Commissione europea invierà una lettera al governo italiano mercoledì, dopo la discussione dei commissari sui progetti di bilancio presentati da tutti gli Stati membri, che conterrà richieste non solo di ulteriori informazioni, ma anche di eventuali misure da prendere, a quanto si apprende oggi a Bruxelles. Solo alla fine della riunione si saprà se l’Esecutivo Ue si limiterà alla lettera o se, invece, andrà avanti con il rapporto previsto dall’articolo 126.3 del Trattato sul funzionamento dell’Ue, che stabilisce la procedura per i disavanzi eccessivi (anche in rapporto alla mancata riduzione del debito pubblico).

Su questo punto i commissari sono divisi, come sempre, fra la maggioranza (che comprende il presidente, Jean Claude Juncker, e il commissario agli Affari economici e finanziari Pierre Moscovici) favorevole a lasciarsi alla spalle l’infelice stagione dell’austerità e a puntare soprattutto sulla crescita economica, e i sei “falchi” (Katainen, Dombrovskis, Oettinger, Malmostrom, Hahn e Vestager) che continuano a puntare sul rigore, e che vorrebbero inviare all’Italia il rapporto e indicare una scadenza.

In più, questa volta, c’è la ripresa ormai consolidata e diffusa ovunque nell’Ue, anche in Italia, che porta anche le colombe, come il “keynesiano” Moscovici, a spingere affinché siano prese ora le misure di risanamento finanziario che era più difficile (quando non controproducente) realizzare durante la crisi.

Ma c’è anche una prospettiva nuova d’instabilità politica nei maggiori paesi europei (tranne la Francia), che dovrebbe indurre alla prudenza, visto il rischio populista: in Germania non si riesce a formare la nuova maggioranza di governo, in Spagna c’è un governo senza maggioranza stabile, nel Regno Unito le vicissitudini della Brexit indeboliscono la premier Theresa May, e in Italia ci sono le elezioni in primavera, con il rischio di un governo populista o comunque anti europeo. Da quali leader sarà formata la nuova Europa propugnata dal presidente francese, Emmanuel Macron? Secondo i “falchi” nella Commissione, tutto questo non conta: ci sono elezioni in continuazione nei vari paesi Ue, e l’Esecutivo comunitario deve continuare comunque a fare il suo lavoro. Gli altri commissari invece, compreso il presidente Juncker, sono più “politici”.

Insomma, nonostante il miglioramento della crescita e quello, ancorché inferiore alle richieste di Bruxelles, del deficit strutturale, malgrado le riforme strutturali realizzate e le misure prese per stabilizzare il settore bancario, e nonostante il fatto che il rapporto debito/Pil (soprattutto grazie alla crescita) dovrebbe davvero ricominciare a calare nel 2018 per la prima volta da molti anni, l’Italia, rischia di essere l’unico Stato membro oggetto di una procedura 126.3 fra i sei paesi (gli altri sono Belgio, Francia, Portogallo, Austria e Spagna) che riceveranno comunque l’avvertimento di Bruxelles per rischio di mancato rispetto (“non compliance”) delle regole sui bilanci.

In questi termini si è svolta, senza concludersi, la discussione preliminare fra i commissari europei a Strasburgo, martedì scorso, che ha visto anche un buffo battibecco fra l’Alto rappresentate per la Politica estera e di sicurezza comune, l’italiana Federica Mogherini, e la responsabile per il commercio estero, la svedese Cecilia Malmstrom, pieno di riferimenti calcistici alla partita Italia-Svezia che il giorno prima aveva eliminato gli Azzurri dal Mondiale.

Non è, invece, una posizione della Commissione quell’ammonimento sulla necessità di “dire la verità” sui conti pubblici ai cittadini, che il vicepresidente dell’Esecutivo Ue, Jyrki Katainen, aveva lanciato nei riguardi dei governi, in particolare quelli dei “paesi che vanno verso elezioni”, con un chiaro riferimento all’Italia.

“Dobbiamo dire la verità, fare in modo che i cittadini conoscano la situazione in cui sono; dobbiamo essere onesti: specialmente in quei paesi che vanno alle elezioni, la gente merita di conoscere la situazione per poi decidere liberamente”, aveva detto Katainen durante una conferenza stampa, martedì a Strasburgo, in cui avrebbe dovuto fare un resoconto della riunione dell’Esecutivo comunitario. Invece, come confermano a Bruxelles, ha riportato, parola per parola, il suo personale intervento nel dibattito con gli altri commissari, senza dar conto delle altre posizioni.

Loc