Non solo Pil, arrivano gli indicatori di benessere

Padoan: Italia prima nel G7 e in Europa a introdurre lo strumento

NOV 15, 2017 -

Roma, 15 nov. (askanews) – Reddito medio procapite, disuguaglianza, povertà assoluta, ma anche speranza di vita “in buona salute” e eccesso di peso. Sono alcuni dei 12 indicatori di benessere equo e sostenibile scelti per misurare il progresso della società italiana nel suo complesso, non unicamente dal punto di vista economico come accade con il Pil. Questi indici, introdotti con una legge del 2016, sono stati presentati oggi nel corso di una conferenza stampa al ministero dell’Economia, in occasione della pubblicazione della Gazzetta ufficiale che ne ha sancito l’adozione.

“Siamo i primi in Europa e nel G7 che hanno tradotto nel meccanismo di politica economica uno strumento molto importante, sulla base di una esigenza emersa con la crisi globale. E’ un modo per mettere in discussione la scelta delle priorità”, ha affermato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan.

“E’ l’inizio di un processo che dovrà diventare una prassi consolidata. Mi auguro – ha aggiunto – che ci sia anche un segnale per la politica, in modo che possa fare le scelte in modo più ponderato”.

Sotto esame, con questi indicatori di benessere, anche l’abbandono precoce del sistema di istruzione e formazione, la mancata partecipazione al lavoro, disaggregata anche per genere, la divergenza di partecipazione al lavoro tra donne con figli e non.

Gli altri indicatori riguardano la “criminalità predatoria”, l’efficienza della giustizia civile, le emissioni di CO2 e di gas serra e l’abusivismo edilizio.

“Una grande sfida”, secondo il presidente dell’Istat Giorgio Alleva, e “Certamente una innovazione sul piano culturale. Si riconosce l’affidabilità di questo progetto, sviluppato dall’ Istat in collaborazione con il Cnel, e la sua capacità di misurare il benessere”.