Carige, Creval e Mps sotto tiro a Piazza Affari

Titoli sui minimi. Oggi cda Carige decide su prezzo aumento

NOV 15, 2017 -

Milano, 15 nov. (askanews) – Carige, Creval e Mps sotto tiro oggi a Piazza Affari. La pressione sui tre titoli bancari dura ormai da una settimana, da quando il Credito Valtellinese ha annunciato un aumento di capitale da 700 milioni, dopo aver chiuso i primi nove mesi dell’anno con una perdita di 403 milioni, su cui hanno pesato rettifiche nette di valore per deterioramento di crediti per 386 milioni.

L’annuncio dell’entità dell’aumento dell’istituto lombardo, superiore alle attese del mercato, aveva riportato la tensione sul settore, in particolare sugli istituti di media dimensione, con il mercato ritornato a interrogarsi sulla necessità delle altre banche di ricapitalizzarsi e riproponendo la questione delle sofferenze. Le azioni del Creval hanno chiuso la seduta in ribasso del 6,15% a 1,42 euro. “Sono giorni connessi a un annuncio importante che abbiamo fatto, ci aspettavamo naturalmente una reazione come quella che c’è stata – ha commentato l’Ad Miro Fiordi – adesso l’importante è che stiamo lavorando bene per raggiungere l’obiettivo che ci siamo dati e che riteniamo ambizioso ma decisivo per il futuro della banca. Noi vogliamo avere un Creval completamente fuori da 10 anni di crisi e che possa affrontare il futuro con una posizione di assoluta forza”.

Peggio ha fatto Carige, che ha lasciato sul terreno l’11,1% a 0,1473 euro, nuovo minimo storico che fa precipitare la capitalizzazione di Borsa a 122 milioni circa. Ieri il cda dell’istituto ligure ha deliberato di esercitare la delega per l’aumento di capitale fino a 560 milioni e oggi si riunisce nuovamente per definire i dettagli tecnici dell’operazione, tra cui il prezzo di sottoscrizione.

Seduta da dimenticare anche per Mps che ha perso il 4,9% chiudendo su nuovi minimi a 3,49 euro, pur tentando di limare i danni sul finale. “I movimenti del titolo sono dovuti a situazioni macro a livello europeo”, si è limitato a dire il presidente, Alessandro Falciai, commentando, a margine del comitato esecutivo dell’Abi, le performance del titolo, ritornato a Piazza Affari il 25 ottobre scorso dopo dieci mesi di sospensione. A questi livelli di prezzo, la banca senese capitalizza 3,97 miliardi, meno della metà del recente aumento di capitale da 8,2 miliardi. Per il Tesoro, azionista di maggioranza del Monte con il 52% del capitale, la minusvalenza potenziale accumulata sul titolo ammonta a circa 1,7 miliardi sui 3,8 miliardi finora messi nella banca.