Lavoro, Cgia: in Italia operai e impiegati più anziani d’Europa

"Sono tornati a crescere incidenti e malattie professionali"

OTT 21, 2017 -

Roma, 21 ott. (askanews) – L’Italia ha la popolazione lavorativa più anziana d’Europa. Lo sostiene l’ufficio studi della Cgia, secondo cui nel 2016 l’età media degli occupati in Italia era di 44 anni, contro una media di 42 nei principali paesi Ue. Negli ultimi 20 anni, in particolare, l’età media dei lavoratori italiani è cresciuta di cinque anni, “un incremento che in nessun altro paese è stato così rilevante”.

Con il calo demografico e l’allungamento dell’età media e di quella lavorativa, “contiamo nei luoghi di lavoro pochissimi giovani e molti over 50. Se in Italia infatti l’incidenza dei giovani (15-29 anni) sul totale degli occupati è pari al 12%, in Spagna è al 13,2%, in Francia al 18,6%, in Germania al 19,5% e nel Regno Unito al 23,7%”. Per contro, “nel nostro paese l’incidenza degli ultra 50enni sul totale degli occupati è del 34,1%. Solo la Germania mostra un dato superiore (35,9%), mentre in Spagna è del 28,8%, in Francia del 30% e nel Regno Unito del 30,9%”.

“Con pochi giovani – sottolinea il coordinatore dell’ufficio studi Paolo Zabeo – e tante persone di una certa età ancora presenti nei luoghi di lavoro, le nostre maestranze possono contare su una grande esperienza e un’elevata professionalità. Tuttavia sta riemergendo una serie di problemi che credevamo aver definitivamente superato. In primo luogo, sono tornati a crescere, soprattutto nei mestieri più pesanti e pericolosi, gli incidenti e la diffusione delle malattie professionali”.

“In secondo luogo – aggiunge Zabeo – il numero di attività caratterizzato da mansioni di routine è molto superiore al dato medio europeo. Con l’avvento dei nuovi processi di automazione e di robotica industriale, rischiamo una riduzione di un’ampia fetta di lavoratori di una certa età con un livello di scolarizzazione medio-basso che, successivamente, sarà difficile reinserire nel mercato del lavoro”.