Ilva, Palombella(Uilm): con 4.200 esuberi impianti non funzionano

Verificare intenzioni Arcelor. Dopo 5 anni Ilva non regge più

OTT 18, 2017 -

Roma, 18 ott. (askanews) – “Siamo disponbili ad un confronto serio perché siamo pronti a dimostrare che quei 4.200 esuberi rappresentano una riduzione tale che quegli stabilimenti non possono funzionare”. Lo ha rilevato il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, intervenendo ad un’audizione sull’Ilva alla Commissione Lavoro del Senato.

“A meno che – ha aggiunto – non si voglia un ricambio generazionale, cioè sostituire tutte le persone perché prendendole da fuori mi costano di meno. Ma dietro non c’è una logica industriale, non ci può essere, è una scelta sciagurata perché nel lavoro siderurgico le competenze sono importanti. Abbiamo purtroppo già visto all’Ilva che i ricambi di personale hanno coinciso con il massimo degli infortuni”.

“Vogliamo fare un discussione vera sul piano industriale senza che da parte del Ministro dello sviluppo economico ci sia alcuna ipoteca sul confronto – ha aggiunto – vogliano discutere sugli assetti, sul numero dei lavoratori che servono a far lavorare un impianto che dovrà podurre 9,5 milioni di tonnellate. Se il confronto è fatto in modo serio noi siamo pronti a dimostrare che in quello stabilimento ci saranno addirittura assunti”.

“Noi riteniamo che tutte le prsone a libro matricola debbano essere assunte dalla nuova società alle stesse condizioni anche in discontinuità – ha proseguito Palombella – fino a che c’è disponibilità queste persone posono andare in prestazione alla bonifica e man mano che c’è la risalita produttiva questi lavoratori passano all’interno della società”.

“Quello stabilimento deve continuare a vivere – ha concluso – nessuno resiste a cinque anni di commissariamento, perdiamo quote di mercato, ci sono tubifici fermi e lì non c’è problema di inquinamento. Questa è una situazione che non regge più quindi noi dobbiamo verficare se Arcelor Mittal sta alle regole italiane, non possono essere quelle indiane nè quelle francesi, se vogliono dettare legge è una cosa sbagliata”.