Manovra, mobilitazione Cgil-Cisl-Uil: governo ci ascolti

Svolte iniziative in ogni provincia, lunedì incontro con Poletti

OTT 14, 2017 -

Milano, 14 ott. (askanews) – Pressing dei sindacati nei confronti del governo su previdenza, giovani, lavoro, welfare e sviluppo per rendere più equa la legge di bilancio, che le tre confederazione giudicano non adeguata ad affrontare le sfide in atto nel Paese. Cgil, Cisl e Uil hanno tenuto oggi una grande mobilitazione nazionale distribuita in contemporanea sul territorio con decine di presidi e comizi davanti alle Prefetture di tutte le province d’Italia. Iniziative finalizzate appunto a sostenere le proposte sindacali in vista dell’incontro previsto nella mattinata di lunedì 16 ottobre con il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, prima del via libera del Cdm alla manovra, che entro lo stesso giorno dovrà essere notificata a Bruxelles.

Le tre confederazioni – con i segretari della Cgil Susanna Camusso a Milano (in piazza Beccaria ), della Cisl Annamaria Furlan a Firenze (in Piazza della Repubblica) e della Uil Carmelo Barbagallo a Matera (in piazza Vittorio Veneto) – hanno chiesto che nella legge di bilancio siano inseriti una serie di provvedimenti in materia di lavoro, previdenza, welfare e sviluppo. E la mobilitazione nazionale, secondo fonti sindacali è “perfettamente riuscita, ovunque”, con centinaia di manifestanti in tutte le piazze coinvolte.

In particolare, i sindacati hanno rivendicato: “più risorse sia per l’occupazione giovanile sia per gli ammortizzatori sociali; il congelamento dell’innalzamento automatico dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita; un meccanismo che consenta di costruire pensioni dignitose per i giovani che svolgono lavori discontinui; una riduzione dei requisiti contributivi per l’accesso alla pensione delle donne con figli o impegnate in lavori di cura; l’adeguamento delle pensioni in essere; la piena copertura finanziaria per il rinnovo e la rapida e positiva conclusione dei contratti del pubblico impiego; risorse aggiuntive per la sanità ed il finanziamento adeguato per la non autosufficienza”.

“Una legge di bilancio che voglia avere il carattere dell’equità e dello sviluppo – secondo i sindacati – deve tenere conto di tali richieste che Cgil, Cisl e Uil hanno avanzato ai tavoli di confronto”.

“Nell’incontro di lunedì con il governo – ha spiegato Camusso a Milano – affronteremo i temi del lavoro e degli investimenti. Servono delle politiche rispetto all’occupazione giovanile che non possono essere come sempre un pò di incentivi senza prospettive. Fino ad ora non abbiamo avuto risposte e nemmeno si capisce quali possono esserci nella legge di bilancio che il governo si appresta a varare. I temi sono quelli di cosa si intende fare per dare una prospettiva a questo Paese. Perchè se non si sceglie una strada di investimenti e di risposte sociali quel poco di ripresa che si vede non si traduce in crescita del Paese”.

“Se dal governo non arrivano risposte – ha detto ancora Camusso – decideremo con Cisl e Uil come continuare la mobilitazione. Abbiamo mandato una piattaforma al governo e attendiamo ancora delle risposte. Sulla base di quelle risposte decideremo”. Il numero uno della Cgil ha chiuso il suo intervento con un avvertimento: “Il 16 ottobre andremo a sentire cosa ha da darci il governo. Ma senza risposte, la mobilitazione non si fermerà certo”.

“Il governo – ha affermato Furlan a Firenze – si concentri sulle vere prorità del Paese che sono la crescita, il lavoro dei giovani, il rinnovo dei contratti, il rispetto degli accordi sui temi della previdenza. Oggi vogliamo riportare l’attenzione del governo sulla nostra piattaforma sul lavoro. Bisogna dare risposte nella legge di bilancio ai giovani per evitare che essi vadano all’estero per trovare una occupazione dignitosa e stabile. E poi bisogna sospendere l’innalzamento dell’eta’ pensionabile rivedendo il meccanismo dell’aspettativa di vita. I lavori non sono tutti uguali. Lavorare oltre quaranta anni in un alto forno non fa vivere fino a ottanta anni”.

“Siamo in tutte le piazze italiane – ha detto a sua volta Barbagallo a Matera – per chiedere più risorse per previdenza e lavoro. Chiediamo al governo di chiudere il confronto in atto sulla seconda fase della previdenza e di ascoltare le nostre rivendicazioni per dare dignità alle future pensioni dei giovani, per creare condizioni di equiparazione per le donne che fanno lavori di cura, per dare più potere d’acquisto ai pensionati e per bloccare l’automatismo della crescita dell’età pensionabile. Inoltre chiediamo più risorse per gli ammortizzatori sociali”.

“Il governo – ha concluso Barbagallo – deve rendersi conto di tutto ciò: ecco perché auspichiamo per lunedì risposte positive alla nostra piattaforma per rilanciare l’economia e per dare una prospettiva al futuro del Paese”.