Porti, Conftrasporto a presidenti: sfruttare appieno riforma

Solo 6 autorità portuali dotate di piani operativi triennali

OTT 10, 2017 -

Cernobbio (CO), 10 ott. (askanews) – La riforma dei porti “avviata dal ministro Delrio va nella direzione giusta ma la burocrazia anzichè accelerare quanto fatto dalla riforma fa muro e tutto ciò sta producendo un rallentamento complessivo nel traffico merci in Italia”. E’ quanto hanno denunciato il presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, e il segretario generale, Pasquale Russo, nel corso del forum dell’associazione a Cernobbio. “Le autorità portuali non colgono appieno le possibilità offerte dalla riforma – hanno detto – lo strumento per semplificare le procedure è già previsto nel codice appalti ma il problema è che i presidenti delle autorità portuali non colgono questa opportunità e così si rischia di mandare i soldi europei indietro perché non riusciamo a spenderli, soprattutto per quanto riguarda i porti del sud”.

I Piani Regolatori Portuali rappresentano il primo ed essenziale passo di un organico processo di pianificazione pluriennale. M sui principali 25 porti di rilevanza nazionale in 23 anni solo 6 porti hanno definito il percorso approvativo. Molti di questi piani già sono vecchi e necessitano di una variante. Il tempo medio tra i vecchi piani e l’approvazione è 53 anni, denuncia Conftrasporto. I restanti 19 porti si sono retti su adeguamenti tecnico-strutturali senza approvare un nuovo PRP (Piani Regolatori Portuali), e la media di invecchiamento dei loro strumenti urbanistici è di 46,45 anni.