Tim, Stato rientri nel capitale: lettera aperta 4 ex top manager

Preservare l'insostituibile strategicità delle tlc italiane. Con Cdp

SET 26, 2017 -

Roma, 26 set. (askanews) – Lo Stato deve rientrare nel capitale di Tim. La sollecitazione arriva da quattro ex top manager del gruppo telefonico. In una lettera aperta, Francesco Chirichigno (ad Telecom dal 1994 al 1997), Vito Gamberale (fondatore di Tim e poi dg Telecom), Umberto De Julio (ex condirettore generale) e Girolamo Di Genova (ex condirettore generale) spiegano perché lo Stato deve rientrare nel gruppo tlc.

“Siamo convinti del ruolo delicato e strategico che l’incumbent delle telecomunicazioni riveste per un Paese avanzato come l’Italia – scrivono i quattro ex top manager – in virtù della sua capillare infrastruttura di rete, ma – nel caso di TIM – anche di Sparkle, nodo di smistamento e protezione dell’informazione globale di Africa e Asia con il Mondo Occidentale”.

“Negli ultimi mesi si è diffuso un clima di crescente incertezza sui destini della Società e di tensione con le Istituzioni, dovute a proposte sull’utilizzo della golden power, sullo scorporo della rete e su Sparkle spesso formulate da personaggi che non hanno ruolo o competenze adeguate. Non riguardano solo chi ha creato la Grande Telecom Italia insieme ad Ernesto Pascale, i dipendenti e i tanti azionisti, ma anche le centinaia di partner e fornitori i cui piani di sviluppo sono strettamente legati a Tim”.

I quattro ex top manager affermano che “bisogna preservare l’insostituibile strategicità delle TLC italiane come accade in tutti i Paesi avanzati. Siamo quindi convinti che una netta inversione di tendenza sia indispensabile partendo da un confronto trasparente e costruttivo con Istituzioni, Media e Paese: Tim è fondamentale per gli obiettivi di politica industriale in tema di Agenda Digitale e Industria 4.0 e non può prescindere dal supporto e dall’attenzione del Governo. Ci fa ben sperare la recente rassicurazione del Presidente Gentiloni sulla strategicità di Sparkle. Perché allora non pensare all’ingresso della CDP nel capitale di Tim? Sarebbe il miglior suggello al recupero di un ruolo e di una attiva collaborazione per accelerare lo sviluppo della Società in coerenza con la politica industriale del Paese”.