Pinotti: rischio conflitto cibernetico più alto di quello militare

Serve trasparenza sui rispettivi arsenali cibernetici

SET 26, 2017 -

Roma, 26 set. (askanews) – “Ci troviamo in una fase dove il rischio di un conflitto internazionale combattuto nella dimensione cibernetica è più elevato del rischio di un conflitto militare tradizionale, ma d’altra parte non possiamo escludere che dal primo si scivoli, senza controllo, nel secondo”. A lanciare l’allarme è il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, nel suo intervento al CyberTech Europe 2017.

Secondo Pinotti esiste, oggi, “una forte vulnerabilità per tutti gli Stati, perché le potenzialità offensive degli attacchi cibernetici sono elevatissime, e le capacità difensive rischiano di arrivare troppo tardi per essere utili”. Inoltre esiste “una forte vulnerabilità – ha aggiunto – del sistema di sicurezza internazionale nel suo complesso perché non è affatto facile individuare le responsabilità di eventuali aggressioni e, quindi, attivare la comunità internazionale per sanzionare i responsabili”.

In conclusione, secondo Pinotti, occorre immaginare delle soluzioni nuove che permettano di “costruire prima un ragionevole grado di trasparenza sui rispettivi arsenali cibernetici e poi ragionevoli misure di confidenza reciproca”.