Mps a Riscossione Sicilia: pagate i debiti (stampa)

Bloccati almeno 120 milioni di affidamenti

SET 13, 2017 -

Roma, 13 set. (askanews) – Due settimane fa Mps – ora controllata dal Tesoro – ha disposto la sospensione dello scoperto del principale conto corrente di Riscossione Sicilia, l’ex esattoria che fino al 2006 si chiamava Montepaschi Serit ed era di proprietà della banca. In sostanza Siena ha bloccato almeno 120 milioni sui 160 di affidamenti, approfittando degli incassi della prima rata della rottamazione delle cartelle. Lo scrive il Corriere della Sera.

L’Ad del Monte, Marco Morelli, il presidente della banca, Alessandro Falciai e l’intero consiglio “sono stati compatti nella decisione, dopo che l’Assemblea regionale siciliana, il 10 agosto, ha votato una legge nella quale si propone la liquidazione di Riscossione entro il 2018. È stato questo passaggio ad avere determinato un ulteriore deterioramento del quadro valutativo che ha spinto Mps ad agire”, scrive il quotidiano.

L’ente sicialiano, guidato dall’avvocato catanese Antonio Fiumefreddo, reagito con una raffica di carte bollate: una diffida dove si prospetta anche un’ipotesi di reato, l’appropriazione indebita, e un ricorso d’urgenza ex articolo 700 che sarà discusso mercoledì 20 al tribunale di Palermo.

“La vicenda insomma è quanto mai intricata e complessa. Per dirimerla è stato fissato un incontro a Palermo il 15 settembre tra gli uomini di Riscossione, il capo del legale di Mps, Riccardo Quagliana, e il vicedirettore generale Angelo Barbarulo. Ma trovare una soluzione non appare semplice”, sottolinea il Corriere della Sera.

D’altra parte, le nuove norme europee sulla vigilanza bancaria, non consentono più per le stesse banche il “laissez-faire” nei confronti di enti pubblici.

Proprio il Monte successivamente al Comphrensive Assessment della Bce dell’autunno del 2014, che segnava il passaggio della vigilanza a Francoforte, su un totale di circa 1,1 miliardi di rettifiche su crediti ne aveva 400 che venivano da un solo ente pubblico.