Mobilità elettrica, fino a 300 mld di fatturato in Italia al 2030

E' la stima di uno studio di Enel e The European House Ambrosetti

SET 2, 2017 -

Cernobbio, 2 set. (askanews) – La filiera allargata della mobilità elettrica in Italia può valere nel 2030 da 68 a 303 miliardi di fatturato, a condizione che la politica si doti di una visione di medio e lungo periodo che punti sullo sviluppo della rete di ricarica e incentivi la ricerca. È la previsione contenuta in uno studio di The European House Ambrosetti, in collaborazione con Enel, che sarà presentata domani al forum di Cernobbio. Ne beneficerà una filiera che conta 160.000 imprese e 823.000 occupati. La ricerca mostra che la rivoluzione elettrica, se le opportunità verranno colte, può più che compensare le perdite di occupati e fatturato nella mobilità tradizionale.

Lo studio parte da un’analisi dello stato di fatto con la creazione di un Indice del trasporto elettrico che vede primeggiare la Toscana, davanti a Lombardia e Emilia Romagna. Tra le Città metropolitane vince Firenze, seguita da Milano e Roma. Dal canto suo Enel, ha ricordato l’amministratore delegato Francesco Starace, è pronta a investire nei prossimi tre anni da 100 a 300 milioni di euro, a seconda del numero di colonnine, da un minimo di 7.000 a un massimo di 12.000. Dipenderà molto dalla risposta del mercato e dalle politiche industriali.

“La mobilità elettrica – ha aggiunto Starace – è una rivoluzione in corso. Tutte le case autonomistiche l’hanno capito, e per quanto ci riguarda ci piace. Le batterie stanno diventando una parte importante della catena del valore”. Per l’ex ministro Maria Chiara Carrozza, portavoce dell’advisory board Enel-Teh, “l’Italia può farcela, essere protagonista, con politiche che preparino al cambiamento. La rivoluzione è possibile a patto che la corsa, già partita, sia condivisa anche dall’Italia e si colga ciò che di buono già c’è nelle imprese e nelle amministrazioni locali”.

Un auspicio condiviso anche da Francesco Venturini, direttore della divisione global e-solutions di Enel, secondo il quale “non esiste un se, la rivoluzione è in atto e arriverà. Bisogna inserire flessibilità nel sistema per sopperire alla non continuità delle fonti rinnovabili e l’auto elettrica è lo strumento perfetto per introdurre flessibilità, è una batteria su quattro ruote. Dobbiamo cercare di saltare sul treno, ma sta passando e serve essere a bordo tra qualche mese, non tra un anno, per evitare che tutto venga fatto da qualche altra parte”. Il mercato mondiale di riferimento è di 2 milioni di auto full electric e ibride plug in delle quali solo 9820 in Italia.