Sud, Confindustria: disoccupazione giovani doppia su Centro-Nord

Occupazione cresce rispetto a un anno fa ma a ritmi più lenti

LUG 19, 2017 -

Roma, 19 lug. (askanews) – Nel Mezzogiorno l’occupazione cresce rispetto a un anno fa (+1%), ma con un ritmo più lento negli ultimi mesi. E’ quanto rileva il check up di metà anno di Confindustria e Srm (centro studi del gruppo Intesa Sanpaolo) dedicato all’economia meridionale. Per viale dell’Astronomia si tratta di un campanello d’allarme che non va trascurato, soprattutto in considerazione dei numeri rilevanti perduti durante la crisi, solo parzialmente recuperati, e tenuto conto dell’incentivo per le assunzioni a tempo indeterminato di cui beneficiano, nel solo 2017, le imprese localizzate nelle regioni meridionali. Incentivo che ha già agevolato l’assunzione di oltre 55mila lavoratori nei primi 5 mesi dell’anno. Ma a preoccupare è la disoccupazione, specialmente quella giovanile che registra un livello doppio rispetto alle regioni del Centro-Nord.

La disoccupazione resta infatti elevata (21%) ed è in crescita per effetto dell’aumento delle persone che si riaffacciano sul mercato del lavoro in cerca di occupazione. Resta, in particolare, altissima la disoccupazione giovanile (56,3%), a un livello doppio rispetto alle regioni del Centro-Nord. Così come elevato resta il numero dei Neet, dei giovani che non studiano e non lavorano: sono 1 milione e 800mila al Sud (più di metà del dato nazionale) e di questi sono ben 800mila quelli che non hanno neppure un titolo di studio. Al Sud più ancora che al Nord, dunque, un intervento per favorire l’accesso dei giovani al lavoro è decisivo e non più differibile, sostiene Confindustria.