Ddl concorrenza: ok Montecitorio con 218 sì ma torna in Senato

Alla Camera 5 modifiche. Gentile: ok Palazzo Madama prima estate

GIU 29, 2017 -

Roma, 29 giu. (askanews) – Arriva con il freno tirato, e senza il voto di fiducia, il via libera della Camera al ddl concorrenza che dovrà di nuovo passare in Senato, in quarta lettura e dopo due anni e due mesi dall’approdo in Parlamento. I voti a favore sono stati 218, i voti contrari 124 e le astensioni 36 (compresi i deputati di Mdp). Su 630 deputati, erano presenti in 378 e hanno preso parte alla votazione in 342.

Il ritorno a Palazzo Madama per l’ok definitivo è imposto dalle cinque modifiche al testo introdotte a Montecitorio (nonostante gli appelli inascoltati, in particolare rivolti ad una parte del Pd, del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda che chiedeva che il ddl fosse approvato rapidamente per varare eventuali correzioni in seguito).

Un passaggio che potrebbe non essere indolore né rapidissimo a sentire il relatore in commissione Industria Luigi Marino (Ap) che comunque esclude il “ping pong” con l’altro ramo del Parlamento: “Ci sono malumori all’interno della maggioranza qui in Senato ma ormai il provvedimento ha imboccato il vialone del traguardo Milano-Sanremo e non credo possa essere più fermata la volata finale”. Quanto al gruppo Articolo 1-Mdp che si è astenuto a Montecitorio, dovrà decidere come comportarsi in Senato dove l’astensione vale voto contrario.

Il capogruppo Pd in commissione Attività produttive, Gianluca Benamati ha assicurato che i Dem si impegneranno per “una celere trattazione in Senato e in quella sede ognuno si assumerà le proprie responsabilità” e ha ricordato che la ministra dei Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, si è assunta l’impegno a nome del governo di chiedere la più rapida calendarizzazione alla conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. “Finalmente la Camera ha approvato il ddl Concorrenza – ha commentato il sottosegretario allo Sviluppo economico Antonio Gentile che ha seguito l’iter del provvedimento – ora il Senato deve arrivare al via libera definitivo prima della pausa estiva, secondo gli impegni assunti dal governo e dai partiti della maggioranza”. Si vedrà quale sarà il clima politico al momento di chiudere i giochi.