Furlan: ai giovani stiamo togliendo il diritto di sognare

Più politiche per il lavoro, giù Irpef lavoratori e pensionati

GIU 28, 2017 -

Roma, 28 giu. (askanews) – Sui giovani “stiamo compiendo un vero e proprio delitto, con più o meno consapevolezza. Stiamo togliendo il diritto di sognare, di progettare una vita; neghiamo il desiderio stesso di avere una casa, dei figli, dei nipoti; così il futuro muore, si dissolve in un presente che chiude ogni orizzonte di speranza”. Lo dice la leader della Cisl, Annamaria Furlan, dal palco del XVIII congresso della confederazione.

“I dati della drammatica emergenza giovanile sono ormai noti – prosegue – oltre un terzo è la media nazionale della disoccupazione giovanile; nel Sud del Paese il 60%; i giovani che non studiano, non lavorano non sono in formazione, né in tirocini superano abbondantemente i 2 milioni; la percentuale di diplomati e di laureati è molto inferiore alla media europea; i giovani del Sud hanno ripreso ad emigrare al Nord; i giovani del Nord emigrano in Europa, sono laureati, spesso specializzati con master post laurea. Le diseguaglianze sono il risultato di un modello di crescita sperequato, ma le diseguaglianze che colpiscono i giovani ne estremizzano le degenerazioni, perché abbattono ulteriormente ogni prospettiva di crescita. Un Paese che dìssipa i suoi giovani perde se stesso”.

Sull’occupazione, Furlan chiede “meno norme e più politiche per il lavoro” e sollecita “interventi pubblici e delle parti sociali per dare gambe alle leggi, ma soprattutto per accompagnarle con quegli strumenti di indirizzo e di sostegno senza i quali le norme si riducono a inutile produzione cartacea. Il lavoro non può essere ridotto, come spesso avviene, allo scontro tra le diverse tifoserie di sostenitori e detrattori delle varie riforme”.

Inoltre, la leader della Cisl propone un taglio dell’Irpef per lavoratori dipendenti e pensionati, realizzando una riforma fiscale per una “profonda operazione redistributiva”, che “appare tanto più fondata se consideriamo l’evoluzione storica della tassazione del lavoro dipendente e dei pensionati”.